martedì 24 settembre 2024


28/05/2022 09:26:48 - Manduria - Attualità

Le critiche sulla mancata apertura della maggioranza sulla determinazione della data del Consiglio comunale

Sono iniziati i lavori della prima seduta del Consiglio comunale. In apertura la minoranza ha criticato l’Amministrazione, che si sarebbe dimostrata sorda sulla richiesta di individuare insieme la data della seduta.

«C’è una chiusura totale» le parole del consigliere Lorenzo Bullo. «Anche dal punto di vista umano. Veniamo convocati nella conferenza dei capigruppo solo per essere notiziati sulla data già decisa a monte dalla maggioranza. Siamo di fronte ad un muro di gomma».

Il consigliere Gregorio Perrucci ha invece sottolineato come il Comune sia gravato di spese maggiori per sedute odierne.

«Sono stato costretto a chiedere il permesso retribuito dal mio lavoro e questi soldi dovrà palarli il Comune. Così come il Comune dovrà pagare lo straordinario ai dipendenti comunali. Perché allora» ha chiesto Gregorio Perrucci, «non tenere le sedute nel pomeriggio?».

Molto articolato l’intervento del consigliere Domenico Sammarco, che vi proponiamo.

«Non si finisce mai di scoprire quanto profondamente questa Amministrazione e questa maggioranza disconoscano i valori democratici del confronto e della condivisione, pur avendone prove concrete quotidianamente» ha affermato Domenico Sammarco.

«Non mancano certo i formali appelli che dal sindaco e da tutti voi arrivano di tanto in tanto alla “condivisione e collaborazione”, ma abbiamo avuto modo di capire già da tempo purtroppo che la vostra idea di condivisione è “condividi la mia idea”, mentre quella di collaborazione è “non mettermi i bastoni tra le ruote”.

Bene, ci dispiace farvi presente che non è questa la democrazia.

Democrazia è parlarsi l’un l’altro, nel pieno rispetto dei ruoli istituzionali, accettando le idee migliori e mettendole poi in pratica, da chiunque esse provengano. Purtroppo invece la vostra esperienza amministrativa è un susseguirsi di bruttissime figure, dalle quali più e più volte avremmo preferito salvarvi, salvando contemporaneamente la nostra città e ci abbiamo provato, avvisandovi dei tanti errori che stavate per compiere ed avete poi compiuto, senza mai ricevere alcuna risposta.

I risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti: un’Amministrazione fallimentare che tuttavia pervicacemente tenta sempre di imporre il suo pur strabico punto di vista, senza ascoltare nessuno, in nessuna occasione.

Dimostrazione ne è questa assurda doppia convocazione di Consiglio comunale odierna! E, in conferenza dei capigruppo, abbiamo cercato di spiegarne i motivi di illegittimità di tale convocazione poiché in violazione del regolamento comunale.

Ma anziché far tesoro di tali riflessioni avete pensato – erroneamente sia chiaro – di risolvere apponendo ai due Consigli l’indicazione che trattasi di SESSIONE URGENTE!

Come se mettere un appellativo formale potesse sanare tale violazione!

Ed è scioccante non solo che il presidente del Consiglio possa avallare continuamente queste violenze normative al regolamento comunale, ma ancor più scioccante è che il segretario comunale, che dovrebbe essere tutore della conformità dell'azione amministrativa alle leggi, allo Statuto ed ai regolamenti, possa avallare tale illegittimità. Ma d’altronde ormai facciamo fatica a stupirci più di nulla del vostro operato!

Ed allora occorre denunciare anche in questa assise il vero scopo, nemmeno troppo nascosto di questo modo di operare, che è quello di tranciare ogni possibile forma di approfondimento e dibattito, ogni discorso che devii dalla linea decisa a tavolino da chi tira le fila di questo triste teatro.

Ma vi assicuriamo, senza tema di smentita, che noi burattini non siamo e non saremo mai e se la vostra intenzione è di svuotare questa assise di ogni significato per renderla un freddo opificio di atti insensati che portano unicamente il vostro timbro d’approvazione, senza accettare il minimo dubbio che il vostro operare sia giusto e nell’interesse della città, allora NOI NON CI STIAMO e NOI NON LO CONSENTIREMO.

Ci rivolgeremo, come già abbiamo fatto, a tutti gli enti sovraordinati per riferire di questo inaudito modo d’agire e, soprattutto, continueremo a rivolgerci quotidianamente alle uniche persone a cui crediamo sia opportuno ed indispensabile parlare, i cittadini di Manduria, che già in larga parte hanno compreso quanta pressapochezza ed incapacità si celi dietro il vostro atteggiamento amministrativo e politico arrogante e prevaricatore.

Tuttavia, noi non demordiamo perché crediamo nel dialogo e nella collaborazione e cercheremo fino alla fine di portare il nostro contributo – anche contro la vostra volontà di non riceverlo – affinchè si possano vedere azioni amministrative utili alla città.

Purtroppo, finora, la vostra incapacità amministrativa, mista a tale atteggiamento di non ascolto della città e della minoranza sta producendo sempre più degrado in questo nostro territorio che, invece, ha potenzialità eccellenti ma che non riuscite a far emergere. Ed allora desistete, fermatevi a riflettere sull’assenza dei risultati sinora ottenuti e questo potrà essere un punto di partenza per salvare questa città dal degrado in cui la state confinando. Perché, non voi, non noi, ma è Manduria che deve essere salvata!».

Dalla maggioranza gli interventi del consigliere Vito Perrucci, del presidente Gregorio Dinoi e del sindaco Gregorio Pecoraro, i quali hanno sostanzialmente ribattuto che le date vengono stabilite “a maggioranza” e che il consigliere comunale ha un ruolo e deve rispettarlo.











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