martedì 24 settembre 2024


01/06/2022 08:53:49 - Manduria - Attualità

Era dal 2019 che non si stava tutti assieme a pregare, cantare, gioire accanto alla panchina dedicata a Elisabetta, la ragazza diciassettenne, nata con la patologia della Sclerosi tuberosa, una malattia rara che se l’è portata via il 13 dicembre del 2013

La vita è bella grazie anche alle piccole cose. Può essere un fiore di campo. Una goccia di rugiada nel prato del mattino. O una panchina che guarda il mare.

Era dal 2019 che non si stava tutti assieme a pregare, cantare, gioire accanto alla panchina dedicata a Elisabetta, la ragazza diciassettenne, nata con la patologia della Sclerosi tuberosa, una malattia rara che se l’è portata via il 13 dicembre del 2013, giorno di Santa Lucia, e che amava sedere proprio sull’unica panchina del sentiero della Salina Monaci di Torre Colimena, incantata dalle meraviglie che la natura le offre col volo dei fenicotteri rosa e lo stridio dei cavalieri d’Italia.

Furono gli operatori dell’ARIF di San Pietro in Bevagna che, saputa la storia di Elisabetta, vollero a lei intitolare la panchina da loro stessi realizzata. Era il 22 novembre 2014 quando, alla presenza del Direttore delle Riserve, Alessandro Mariggiò, e di altre autorità istituzionali, padre Lorenzo Sansevero, Carmelitano umile e buono, benedisse quella che poi, per tutti, sarebbe diventata la panchina di Elisabetta.

Quest’anno la sesta edizione della Giornata della panchina sarà sabato 4 giugno, dalle ore 17 alle 20, nel ricordo del sindaco di Avetrana, Antonio Minò, recentemente scomparso e vedrà, alle 17:30, la concelebrazione della Santa Messa da parte del vescovo emerito Carmelitano, mons. P. Lucio Renna, e dal parroco di Torre Colimena don Tommaso Pezzarossa.

Il coro del convento dei Carmelitani di Torre S. Susanna, diretto dal maestro Tony D’Elia, accompagnerà la cerimonia religiosa. A seguire un intrattenimento col gruppo scout Agesci 2 di Manduria.

Il tutto con la cornice dei ciclisti di Torre in bici e della Bike torrese, oltre ad altri gruppi che si uniranno a loro, e del folto pubblico che ogni anno ama essere presente con affetto.

Il tutto nel rispetto dell’ambiente naturale che circonda la panchina, per cui saranno evitati diffusori acustici e gli amici presenti eviteranno di sostare sulle dune al di là delle staccionate recentemente collocate lungo il sentiero. Anche il policromo lancio degli aquiloni, a cura di Piero Braccio da Oria e di altri amici, avverrà dalla spiaggia adiacente allo specchio d’acqua della Salina.

Ancora una volta, quindi, Elisabetta ci invita a sostare accanto a lei per una giornata di preghiera, canti e inni alla natura benigna che non possono che farci tornare a casa un po’ più sereni e con un tocco di speranza per un  mondo migliore.











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