lunedì 23 settembre 2024


25/07/2022 10:28:49 - Manduria - Attualità

Il consigliere comunale Agostino Capogrosso rimarca tutte le “falle” di questa Misura

Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento del consigliere comunale Agostino Capogrosso sul Reddito Energetico.

«A prescindere dalle attuali congiunture, sono assolutamente favorevole all'uso delle fonti alternative: l'ho già fatto presente in precedenti miei interventi, come quelli sull'eolico e lo ribadisco in questa circostanza. Tuttavia, non condivido che si speculi per fini politici e di consenso, con “messaggi pubblicitari” del tutto fuorvianti.

Il bando regionale sul Reddito Energetico consentirà di ottenere  GRATUITAMENTE un impianto fotovoltaico: questo è quanto sostengono a Manduria il sindaco, l'assessore all’Ambiente e ovviamente, manco a dirlo, tutto lo schieramento al completo del M5S.

Poteva sembrare una buona notizia, fin quando, come spesso accade, non si entra nel merito delle questioni!

La scadenza per la presentazione delle domande è il 22 agosto prossimo, ma, da un’indagine effettuata, le imprese installatrici presenti negli elenchi pubblicati dalla Regione non vogliono aderire e rifiutano le richieste. Come mai?

Tra le criticità principali per gli installatori ci sono soprattutto: tempi lunghi e incerti per il pagamento e tempi troppo stretti invece, per raccogliere adesioni, fare sopralluoghi, preventivi e accordi con il beneficiario che si impegna peraltro, "in maniera irrevocabile"!

Ma non solo! Entriamo nel merito dell'avviso del 05/05/2022 della Regione, partendo dai requisiti:

1. possono aderire solo persone fisiche, titolari di utenze domestiche, con ISEE “corrente” fino a 20.000 euro,

2. la potenza massima dell'impianto deve essere “entro il limite della potenza impegnata al contatore”,

3. il contributo per i privati è fino a 6.000 euro; per i condomini fino a 8.500 euro (ma solo se agli impianti è associato un sistema di accumulo!).

Ebbene, iniziamo col dire che gli importi dei contributi sono IVA inclusa, e non solo: preventivo Enel, costi di allacciamento Enel, tasse al Comune nei casi in cui occorra presentare una richiesta di autorizzazione (Cila, Scia), ... e altri costi di seguito descritti, che rendono di fatto il contributo, briciole rispetto agli impegni da prendere!

Inoltre, l'avviso introduce un limite per la potenza massima dell'impianto: un po' “anomalo”, considerato che, potenza dell'impianto e potenza impegnata al contatore, sono 2 aspetti completamente diversi!

Inoltre, l'avviso prevede che “l’installatore deve prevedere e realizzare in fase di installazione un sistema di monitoraggio della produzione consultabile da remoto dalla Regione” e “per un periodo non inferiore a 20 anni, il beneficiario e l’installatore dell’impianto devono assicurare le migliori condizioni di esercizio degli impianti”.

Allora, se occorre fornire una garanzia per 20 anni, il sistema da adottare deve essere necessariamente diverso da quello proposto dal costruttore dell'inverter, che garantisce ben poco. Si è quindi obbligati ad adottare un sistema con apparecchiature dedicate e pagando un canone annuo per il cloud; quindi costi alti, non giustificati per questi piccoli impianti! Inoltre, perché anche l'installatore deve "garantire" fino a 20 anni? E se i rapporti con il beneficiario nel frattempo si sono interrotti?

L'allegato A dell'avviso elenca inoltre, una serie di requisiti che fanno lievitare il costo dell'impianto molto oltre il limite del contributo regionale! L’impresa sarebbe tenuta a garantire, per esempio: una polizza “all risks” di durata decennale a favore del beneficiario che includa i rischi da eventi naturali, guasti macchine, ...; un sistema di monitoraggio della produzione consultabile da remoto (via WEB) dalla Regione, alla quale l’installatore è tenuto ad inviare misure e dati, ecc...

Infine, presenza di vincoli alla vendita e alla cessione in fitto dell'immobile, all'impossibilità di staccare la fornitura elettrica in caso di mancato utilizzo dell'immobile, all'impossibilità di ripensarci e di smontare l'impianto prima di 20 anni per qualsiasi motivo (anche solo di modifica del fabbricato).

Neppure un mutuo ipotecario ha tante e tali irragionevoli condizioni!

Tutte queste richieste, avrebbero senso a fronte di un contributo da parte della Regione considerevole, non per 6.000 euro ad un privato cittadino che magari ha un ISEE di appena 8.000 euro. Tra l'altro, 6.000 euro è il massimo del contributo, ma non è quello che viene erogato su un impianto da 3 kWp, per il quale il contributo (sempre tutto incluso), è addirittura inferiore.

Inoltre, l'energia non consumata che passa sulla rete viene remunerata dal GSE alla Regione, non al beneficiario! Questo significa che su un impianto da 3 kW, con produzione media annua di 4.200 kWh, considerando un autoconsumo reale dal 15% (se di giorno si è fuori al lavoro) al 40% (se siamo sempre a casa e siamo attentissimi al consumo istante per istante), il risparmio potrebbe essere dai 600 ai 1.600 kWh/anno.

In altre parole, se consideriamo un costo medio di circa 0,30 €/kwh e siamo bravissimi e attentissimi ai consumi, potremmo avere un risparmio economico oscillabile dai 200 ai 500 € l'anno circa!

Risparmio che va a farsi benedire alla luce di tutte le incombenze, i vincoli, le spese di manutenzione, le minacce di dover restituire le somme se qualcosa non dovesse andar bene, ecc., ecc. ecc., ...

Inoltre, a fine vita dell'impianto, è necessario inoltrare in Regione una dichiarazione asseverata di un tecnico abilitato relativa al corretto smontaggio e smaltimento: quanto costerà fra 20/25 anni questa dichiarazione?

Insomma, forse molto meglio acquistare l'impianto direttamente, usufruendo magari di misure più valide (es. Bonus Casa 2022, sconto in fattura 50%); in questo modo, si prendono a sé tutti i benefici e non si hanno impegni verso nessuno.

Al momento, quindi, a mio avviso, questa iniziativa, non porta reali benefici alle famiglie, anzi, potrebbe addirittura innescare meccanismi pericolosi! Gli operatori del settore hanno già fatto passi indietro, mettendo in luce anche ai nostri amministratori locali l’abbaglio cui sono andati incontro promuovendo impianti fotovoltaici gratuiti!

Nulla di proficuo e di realistico quindi, ma per il momento solo l’ennesimo frutto della macchina della propaganda targata “Movimento 5Stelle” che anche in questi giorni, con la caduta del Governo, ha dimostrato di essere disposto davvero a tutto, pur di recuperare consensi e identità ormai perdute, e dopo aver ascoltato la filippica “comico/quantica” e incongruente, del loro “leader e padre indiscusso”, ne sono quanto mai convinto».

 











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