lunedì 23 settembre 2024


20/11/2022 08:47:28 - Manduria - Attualità

In alcuni libri disponibili in biblioteca, storie vere di diritti violati o in cerca di tutela: raccontarle è fondamentale per trasmettere ai giovanissimi il valore della giustizia e la consapevolezza di ciò che può e deve essere cambiato

Oggi ricorre la Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Il primo passo di questo lungo percorso fu fatto nel 1954 con l’istituzione della ‘Giornata mondiale dell’infanzia’. Qualche anno più tardi, il 20 novembre 1959, l’Assemblea Generale dell’ONU adottò la ‘Dichiarazione dei diritti del bambino’, basandosi sulla ‘Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo’ del 1948, estendendo in particolare l’art. 25 in cui si parla di tutela della maternità. Infine, il 20 novembre 1989, la stessa Assemblea ha approvato la ‘Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza’, a cui attualmente aderiscono 196 paesi nel mondo. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 1991.

La Convenzione è uno strumento giuridico avente lo scopo di indirizzare le politiche riguardanti l’infanzia e l’adolescenza e di uniformare le norme di diritto interno degli Stati che l’hanno ratificata a quelle della Convenzione stessa. Essa contiene 54 articoli nei quali trovano espressione e tutela i diritti dei minori. Fondamentali possono considerarsi il diritto alla vita (art. 6) e alla salute (art. 24); il diritto al nome e alla nazionalità (art. 7); il diritto di esprimere la propria opinione (art. 12) e quello all’istruzione (artt. 28-29); il diritto di giocare (art. 31) e quello di essere tutelati da qualsiasi forma di sfruttamento e di abuso (art. 34).

Convinti che la corretta applicazione di tali diritti passi anche attraverso una loro consapevole conoscenza da parte dei piccoli soggetti da tutelare, proponiamo una breve rassegna di libri sull’argomento presenti in biblioteca. Storie vere di diritti violati o in cerca di tutela: raccontarle è fondamentale per trasmettere ai giovanissimi il valore della giustizia e la consapevolezza di ciò che può e deve essere cambiato.

La veste grafica ed editoriale delle opere presentate ben si confà a cuori giovani e menti da allenare al futuro.

‘L’ultimo viaggio’ di Irène Cohen-Janca e Maurizio A. C. Quarello — È la storia vera di Janus Korczak, educatore e pedagogo, nel drammatico viaggio che dalla ‘Casa dell’Orfano’ (l’orfanotrofio di Varsavia da lui diretto, dove il rispetto è legge, una delle tante della proclamata ‘Repubblica dei bambini’ «con un Parlamento e venti Deputati (…) ma soprattutto con un Tribunale perché non ci sia ingiustizia e i nostri problemi siano presi sul serio») lo porterà, insieme ai suoi centosettanta bambini ebrei, dapprima nel ghetto, dove «gli alberi non fioriscono e l’erba muore» e poi nel campo di Treblinka, per «l’ultimo trasloco», rimanendo con loro, nonostante la garanzia della libertà.

«Quando i tedeschi ci hanno obbligato a lasciare la nostra Casa in via Krochmalna, Pan Doktor [Signor Dottore] ha voluto che la nostra partenza assomigliasse al viaggio di una grande compagnia di teatro, e non a un misero trasloco. Abbiamo percorso le strade come un circo in parata. Noi, i centosettanta inquilini dell’orfanotrofio — Felek, Aaron dai polmoni deboli, Weintraub con una gamba sola, Mendel, Chaim l’imbroglione, Moniek, Genia, Ania, Regina, Maryla e tutti gli altri — abbiamo orgogliosamente marciato dietro la verde bandiera di Re Matteuccio I che garriva al vento». È la voce di uno di loro, Szymek, ad affidarci il prezioso racconto.

Non chiamiamolo semplicemente Pan Doktor: la Convenzione Onu sui diritti dei bambini e degli adolescenti è nata proprio dalle sue idee.

‘Pane e ciliegie’ di Anna Sarfatti — È il racconto della ‘ Mensa dei Bambini’, l’organizzazione creata a Milano nell’autunno del 1939 da Israel Kalk per offrire ai bambini delle famiglie ebree giunte in città dai vari Paesi europei indumenti, cure, istruzione e anche intrattenimento. Si riconoscevano subito, in giro per la città: «Magri magri e con i vestiti che non riescono a nascondere la loro voglia di crescere». I loro nomi? Brigitte, che amava disegnare i dettagli delle cose; suo fratello  Werner; Miriam, dolce, risoluta e piena di risorse;  Arturo, che suonava il violino; Anna, ai quali altri se ne aggiungevano ogni giorno, attirati dalle abbondanti merende che Israel offriva loro.  Merende che in seguito divennero molto di più: «“Abbiamo cominciato occupandoci di un solo pasto” riprese Israel. Ma vorrei che riuscissimo a offrire pranzo e cena. “Un’altra cosa da fare al più presto è provvedere ai loro vestiti” aggiunse Feiwel. “Hanno bisogno di tutto (…) “. “Vero!” concordò Kalk. “All’istruzione…”. “E alla salute!” aggiunse Manfredo” (…) “Tutte cose necessarie” intervenne Carlo Krivacek, “ma dobbiamo anche farli tornare a sorridere». ‘Pane e ciliegie… e libertà’: un motto, le parole di Israel Kalk a una bambina che mangia pane e marmellata di ciliegie, in treno durante il suo  viaggio di ritorno verso la libertà riconquistata.

‘Malala, La mia battaglia per i diritti delle ragazze’, di Malala Yousafzai — L’Autrice, attivista e blogger pakistana, impegnata sul fronte dell’affermazione dei diritti civili delle donne, in particolare del diritto all’istruzione e allo studio, vincitrice nel 2014, a soli 17 anni, del Premio Nobel per la Pace, racconta la sua coraggiosa battaglia contro le ingiustizie del regime talebano, e il terribile attentato sull’autobus di ritorno da scuola, «quando qualcuno ha cercato di farmi del male solo perché parlavo ad alta voce del mio diritto di andare a scuola (…) Che cosa ho fatto di male per avere paura? Il mio unico desiderio è andare a scuola, e questo non è un crimine. È un mio diritto». Malala ha il sostegno della sua famiglia, in particolare del padre, «“Malala vivrà libera come un uccello”, spiegava a tutti (…). In Pakistan quando nasce un maschietto si fanno grandi festeggiamenti (…). Quando invece nasce una femmina nessuno va a trovare i genitori. A mio padre non importavano queste usanze. Vidi il mio nome, scritto con un inchiostro blu brillante, fra i nomi maschili del nostro albero genealogico. Era la prima volta in trecento anni che si scriveva il nome di una femmina».

Un libro-denuncia quello di Malala, ricco di messaggi a lunga gittata, che dal lontano Pakistan riesce a veicolare tolleranza, libertà, speranza in un futuro diverso per le donne di quel paese. La voce di Malala si diffonde in tutto il mondo, fino a giungere nel 2013 all’ ‘Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite’, come un’eco senza fine: «Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino e una penna possono cambiare il mondo».

I libri citati nell’articolo sono DISPONIBILI IN BIBLIOTECA.

Approfondimenti sulla Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza si trovano al seguente link https://www.salute.gov.it/portale/saluteBambinoAdolescente/dettaglioContenutiSaluteBambinoAdolescente.jsp?lingua=italiano&id=2599&area=saluteBambino&menu=vuoto#:~:text=I%20bambini%20hanno%20diritto%20al,sfruttamento%20e%20di%20abuso%20(art.











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