lunedì 23 settembre 2024


12/12/2022 10:07:20 - Manduria - Attualità

«I cittadini lamentano la presenza, su strade appena asfaltate, di buche e lo sgretolamento del manto; strade la cui posa del manto è stata eseguita su fondo pieno d’acqua; mancato ripristino delle corrette pendenze stradali per il deflusso dell’acqua; mancato sollevamento di griglie e tombini»

I lavori di manutenzione della rete viaria cittadina, in corso da alcuni mesi, vengono svolti a regola d’arte?

Secondo molti concittadini, sembrerebbe di no.

Su questo argomento interviene il consigliere comunale Agostino Capogrosso (GEA), il quale avanza alcuni interessanti rilievi.

Eccoli.

«Non c’è dubbio che la manutenzione della rete viaria cittadina debba rivestire un’importanza primaria tra le opere di servizio pubblico di una città e, per questo, lungi da me qualsiasi intento polemico. Mettiamo anche da parte (almeno per il momento) l’analisi dei “criteri e delle priorità” che hanno condotto alla scelta delle vie su cui intervenire! Mi limito solo a ricordare l’esistenza di un principio sacrosanto, sancito dalla Legge n. 15/2005, quello della trasparenza nell’azione amministrativa, secondo cui i cittadini devono sempre poter vedere in quale modo si formano gli elementi necessari per determinare le scelte della pubblica Amministrazione!

Vorrei invece soffermarmi su un problema altrettanto serio, se non il principale, ovvero quello tecnico relativo alla bontà dei lavori eseguiti, sul quale ho raccolto la voce e le segnalazioni di tanti concittadini, che lamentano la presenza, su strade appena asfaltate, di buche e sgretolamento del manto; di strade la cui posa del manto è stata eseguita su fondo pieno d’acqua; di mancato ripristino delle corrette pendenze stradali per il deflusso dell'acqua; di mancato sollevamento di griglie e tombini, e tanto altro.

L’alta temperatura per il catrame e il manto bituminoso durante la posa è fondamentale, così come è importante che il manto stradale non si raffreddi troppo durante i lavori, affinché le componenti, come una “colla a caldo”, si fondano ed aderiscano meglio tra di loro. In questo modo si evitano le infiltrazioni, che inevitabilmente invece si creano se la colata di asfalto non è perfettamente aderente al fondo. Ecco perché questi lavori è preferibile svolgerli nel periodo estivo ed ecco perché le imprese qualificate che operano in questo campo registrano, anche più volte, i controlli della temperatura eseguiti.

Nella nostra città accade invece che le strade vengano asfaltate in condizioni meteorologiche non idonee, con temperature esterne non adeguate o in presenza addirittura di pioggia, di acqua stagnante o di forte umidità. Tutte condizioni nemiche di un lavoro svolto a regola d'arte e che determinano i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Come in via G. Fortunato e in via Durante, dove il tappetino, a distanza di una settimana dalla posa, si sta letteralmente sgretolando, ma anche via dei Mille ha già lo stesso problema. O in via Monte dei Diavoli e via Buozzi, dove il mancato ripristino delle corrette pendenze ha determinato la formazione di grossi ristagni d’acqua con allagamenti nelle cantine e infiltrazioni nelle pareti delle abitazioni circostanti; o in piazza Indipendenza, dove il mancato sollevamento delle griglie di fogna bianca sta determinando lo strisciamento dei sottoscocca delle auto sull’asfalto. Ovviamente, sappiamo bene che tutti i danni arrecati a persone o cose (immobili, autoveicoli, ...) si ritorceranno inevitabilmente sul Comune. E questi sono solo alcuni esempi.

Responsabilità dell'impresa? Mancanza di controlli? Direttive sbagliate fornite all’impresa? Per esempio: era stato previsto che la stesa del conglomerato dovesse essere sospesa in condizioni meteorologiche non idonee? Era stato previsto che gli strati compromessi dovessero essere rimossi e poi ricostruiti a spese dell’impresa?

C’è da chiedersi se l’Ufficio Tecnico abbia evidenza dei controlli eseguiti, sia dall’impresa che dalla direzione lavori, e se si sia provveduto a segnalare e contestare tali lavori. C’è da chiedersi se la parte politica, e in primis l’assessore ai Lavori Pubblici, pur non essendo un tecnico, sia al corrente di tutto ciò e si sia almeno preoccupato di supervisionare che i controlli e le contestazioni venissero eseguiti e documentati.

In tal senso, per il principio sopra invocato, secondo cui la trasparenza contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa, un invito vorrei rivolgere all’intera Amministrazione, consiglieri di maggioranza e assessori inclusi: quello di fare una ricognizione generale delle vie già asfaltate e di fornire un rapporto dettagliato alla città sullo stato dell’arte e su come si intende procedere, strada per strada.

Ciò al fine di evitare che ancora una volta ci si trovi di fronte all’ennesimo sperpero di denaro pubblico, con l’unico obiettivo, senz’altro già raggiunto, di poter annoverare in chiusura di mandato elettorale chilometri di asfaltature realizzate malissimo e con poco o mancato controllo da parte del Comune».

 

Agostino Capogrosso

Gruppo consiliare GEA











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