lunedì 23 settembre 2024


12/03/2023 07:55:30 - Manduria - Attualità

Di recente Anna Maria ha avuto la forza di raccontare quanto le è accaduto e soprattutto ha trovato il coraggio di mettere tutto nero su bianco nel suo  libro autobiografico “Verità nascoste”

Una testimonianza preziosa per le nuove generazioni, affinché nella vita sappiano trovare in se stessi la chiave per affrontare anche i momenti più difficili.

A porgerla alle studentesse e agli studenti dell’I.I.S.S “Principessa Maria Pia” di Taranto è stata la d.ssa Anna  Maria Fusco, l’insegnante di Manduria sequestrata il 18 novembre 1983 e rilasciata dopo il pagamento del  riscatto il 6 giugno 1984.

L’idea è nata su iniziativa della Cisl Scuola Taranto Brindisi che, in collaborazione con Anteas Puglia, per  l’occasione ha unito le forze del sindacato con quelle del mondo della Scuola, dell’Università, della Chiesa, delle Istituzioni, dell’Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) e del volontariato.

L’iniziativa si inserisce, come terza tappa, nell’ambito del progetto “Scuola e associazionismo contro la  violenza sulle donne”, promosso da FNP Cisl Puglia e Anteas Puglia.

All’incontro hanno preso parte, oltre alla professoressa Anna Maria Fusco, il dirigente scolastico Giovanna  Santoro, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Puglia Ufficio VII Ambito territoriale di Taranto Vito  Alfonso, il segretario generale della FNP Cisl Puglia Filippo Turi, il segretario generale Ust Cisl Taranto Brindisi Gianfranco Sollazzo, il segretario generale Cisl Scuola prof. Fabio Mancino, il magistrato Augusto Bruschi,  don Antonio Panico, docente associato di Sociologia generale alla Lumsa, i presidenti di Anteas Puglia Ida  Iannelli che ha coordinato il progetto, ed i presidenti Anteas di Taranto e Brindisi Elvira Mazza e Antonio  Palmieri, il giornalista Angelo Caputo.  Le conclusioni sono state tratte dal segretario Cisl Puglia Salvatore  Castrignanò.

Anna Maria Fusco, figlia dell’imprenditore vinicolo Antonio, fu sequestrata da tre banditi mentre si trovava a bordo della sua auto per recarsi a scuola, a San Pietro in Bevagna. La docente ha poi raccontato che durante la prigionia ha subito sevizie fisiche e morali che, però, una volta rilasciata, ha tenuto nascoste per molto tempo per non dare un ulteriore dolore ai suoi genitori. Solo di recente la professoressa ha avuto la forza di raccontare quanto le è accaduto e soprattutto ha trovato il coraggio di mettere tutto nero su bianco nel suo  libro autobiografico “Verità nascoste”. Fu proprio il dottor Bruschi ad indagare sul caso, assicurando ben presto alla giustizia gli autori del rapimento e delle violenze. 

«Oggi più che mai - ha affermato Fabio Mancino - abbiamo tutti il dovere e la responsabilità di ricostruire il tessuto sociale, quella rete di protezione, di alleanze tra le diverse componenti per ridare solidità alle nostre comunità, guardando in particolare alle nuove generazioni. Grazie a questa iniziativa siamo riusciti a  mettere insieme diversi soggetti che agendo a diversi livelli nella società possono unire le forze per creare  percorsi virtuosi».

Il segretario generale della Cisl Scuola Taranto Brindisi ha sottolineato poi che il tema della violenza sulle  donne è il tema educativo per eccellenza e che trova proprio nella scuola e nell’Università le sedi naturali  per essere affrontato con la dovuta serietà scientifica e con una particolare attenzione al valore della  persona.

«Le studentesse e gli studenti - ha concluso Fabio Mancino - sono i portatori sani dell’antivirus contro la violenza di genere, sono loro le sentinelle e gli osservatori privilegiati di quanto accade nella vita domestica  e sociale. La prevenzione ad ogni tipo di violenza inizia a scuola. La scuola ci salverà».











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