lunedì 23 settembre 2024


28/04/2023 09:21:34 - Manduria - Attualità

Il vescovo della Diocesi di Oria, mons. Vincenzo Pisanello, ha celebrato il rito di benedizione delle nuove campane, donate da alcuni fedeli e realizzate dalla ditta “Tintinnaboli”, in una chiesa gremita di fedeli, alla presenza del parroco don Dario de Stefano

Festa grande nella parrocchia di San Giovanni Bosco. Dal campanile della chiesa nuova, il 30 maggio inizieranno a risuonare sei nuove campane, che scandiranno la vita della comunità di Manduria.

Il vescovo della Diocesi di Oria, mons. Vincenzo Pisanello, ha celebrato il rito di benedizione delle nuove campane, donate da alcuni fedeli e realizzate dalla ditta “Tintinnaboli”, in una chiesa gremita di fedeli, alla presenza del parroco don Dario de Stefano.

La prima delle sei campane è stata intitolata alla Santissima Trinità e, insieme ai nomi delle benefattrici, sono stati incisi anche i nomi del Papa, del vescovo e del parroco in carica.

La seconda campana intitolata a Maria Ausiliatrice e la terza a San Giovanni Bosco: le due più grandi devozioni della comunità parrocchiale. La quarta è la campana dei giovani santi e beati: San Domenico Savio, a cui si chiede la grazia della gravidanza, la beata Chiara Luce Badano, il beato Carlo Acutis e il venerabile Matteo Farina veglino sui loro giovani coetanei.

La quinta campana è tutta manduriana perché intitolata ai santi patroni San Pietro, San Gregorio e San Carlo Borromeo, i quali, insieme all'Immacolata, sono invocati come protettori del popolo di Manduria ormai da diversi secoli.. Agli ammalati è riservata la sesta campana perché invoca i santi Medici, Sant'Antonio di Padova e San Pio da Pietrelcina.

Una cerimonia a cui ha preso parte tutta la diocesi di Oria, già presente in chiesa per la veglia diocesana per le vocazioni. Erano anche presenti i genitori del venerabile Matteo Farina, originario di Brindisi.

I lavori dell'intero complesso parrocchiale di San Giovanni Bosco sono stati curati dall'architetto Francesco Lonoce, dagli ingegneri Claudio Mele e Salvatore Micelli: anche i loro nomi sono stati incisi nel bronzo della prima campana.

Ioannes del Sorriso











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