lunedì 23 settembre 2024


06/07/2023 18:08:10 - Manduria - Attualità

Una mini-sala cinematografica allestita nell’androne del palazzo Briganti: evento che ha introdotto, insieme a questo particolare remake, una riflessione più ampia sul patrimonio manduriano perduto e da salvare

“Ora che ho perso la vista ci vedo di più” dice Alfredo in “Nuovo Cinema Paradiso”, la pellicola di Tornatore che è il segno rappresentativo di tutto l’amore per il cinema, di tutto l’amore per il cinema in un paesino del sud Italia, di tutti i piccoli paesi del meridione e di tutte le storie umane in essi racchiuse.

Figlia di questo romanticismo decadente, unita stretta al desiderio di comunità, di vita, e di futuro, è l’esperienza del “Piccolo Cine-Teatro Candeloro”, una mini-sala cinematografica allestita nell’androne del palazzo Briganti per la manifestazione “Androni Aperti” curata dall’associazione Archeoclub nei giorni 1 e 2 luglio appena trascorsi. Evento che ha introdotto, insieme a questo particolare remake, una riflessione più ampia sul patrimonio manduriano perduto e da salvare attraverso mostre di artigianato e biodiversità all’interno di altri due Palazzi storici del comune messapico – Palazzo Schiavoni e Palazzo Dimitri. L’androne di Piazza Vittorio Emanuele è stato affidato alla regia di un gruppo di giovani manduriani che lavorano nel campo del cinema, della comunicazione e delle arti visive con l’intento di ricreare, per soli due giorni, uno spazio in cui rivivere l’esperienza collettiva di una proiezione con la cornice scenografica – completamente ricreata da zero - del vecchio Cinema Candeloro, luogo di eventi e manifestazioni artistiche di rilevanza nazionale ormai chiuso da più di trent’anni. Abbiamo dovuto diventar ciechi, per vederci di più. Sembra essere questo il messaggio da portare a casa al termine della proiezione del breve documentario di Aimo “Manduria: dai Messapi ad oggi” fruito nelle due giornate dedicate alla manifestazione e riscoperto grazie all’esperto storico del cinema Costanzo Antermite. 15 minuti in cui ritrovarsi, tra luci soffuse, stupore, emozione e incredulità, per riscoprire per immagini la ricchezza artistica e culturale della città di Manduria. Ad accogliere i numerosi spettatori accorsi – circa 350 ingressi – un biglietto gratuito in forma di sondaggio a cui consegnare un piccolo personale pensiero sulla speranza di poter riavere un cinema a Manduria. 

Calato il sipario, è tempo di un resoconto. Quello del “Piccolo Cine-Teatro” ad “Androni Aperti” è stato un test di comunità. Adesso, a posteriori, occorre costruire un percorso a lungo termine che si apre con la comunicazione, nel breve periodo, dei dati raccolti dal sondaggio seguiti dall’eventuale possibilità di portare questo cinemino itinerante in giro per Manduria. Per contribuire, pian piano, a ritrovare una luce nel buio della cecità imperante nel nostro paese.

 

Simona Perrone 











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