lunedì 23 settembre 2024


13/06/2010 17:33:46 - Manduria - Cultura

Si intitola “La legge di Fonzie” ed è ambientato nel brindisino

 
E’ ormai prossima l’uscita del terzo capitolo della trilogia «western-pugliese» dell’autore manduriano Omar Di Monopoli: si intitolerà “La legge di Fonzie” e sarà in libreria a giugno, edito, anche questa volta, dalla casa editrice milanese ISBN Il Saggiatore. Dopo il Salento e il foggiano, questa volta la storia sarà ambientata nel brindisino, traversato dagli spettri della Sacra Corona Unita.
«Come un cattivo ricordo proveniente da un’epoca di violenza, Nando Pentecoste detto Manicomio sta per fare ritorno a Monte Svevo: quattro case in croce cresciute all’ombra degli stabilimenti industriali di Taranto e Brindisi, dove un tempo alcuni tra i più feroci clan della Sacra Corona Unita scorrazzavano indisturbati» si legge nella quarta di copertina del libro. «Ad attendere il suo arrivo ci sono Pisso e Giordano, giovani ladri di macchine disposti a tutto; c’è la cricca di maggiorenti del paese, capitanati dal sindaco Gerardo Santilli; c’è Skùppetta, losco sfasciacarrozze che non si è fatto scrupoli ad approfittare della cattura di suo cugino Manicomio. E soprattutto c’è Giovanni detto Fonzie, fratello minore di Pentecoste, sorta di eremita in grado di risvegliare tensioni dimenticate: è stato davvero Manicomio l’autore di un delitto atroce risalente a cinque anni prima? E cosa nascondono i sotterranei della nuova struttura ecclesiastica, costruita tra le proteste in una zona sottoposta a vincolo ambientale? Mentre il paese consuma i fasti dell’annuale Giostra Medievale, la furia di Manicomio si scatena improvvisa e vendicativa: sarà la resa di conti, e il sangue tornerà a bagnare la terra. Sullo sfondo di un sud arcaico, torrido e profondissimo, torna il western pugliese di Omar Di Monopoli con una serrata storia corale in cui niente è come sembra, e nessuno è innocente»,
E’, quindi, il terzo capitolo di una trilogia ma ogni episodio è indipendente dagli altri poiché in comune i tre testi hanno solo l’ottica, la prospettiva «western» di una Puglia ancora selvaggia sotto molti aspetti.
«Un punto di vista che di fatto cozza parecchio con l’immagine da cartolina tutta pizzica e tamburelli che le associazioni turistiche ci propinano da un decennio a questa parte della nostra regione» afferma lo scrittore manduriano Dimonopoli. «Nei miei romanzi la società meridionale viene vivisezionata attraverso la lente del Male, mettendo deliberatamente da parte gli aspetti positivi per focalizzare l’attenzione sulle turpitudini dell’uomo ai danni della natura o dei suoi simili. E così se nel primo romanzo “Uomini e cani” si descriveva l’assalto al paesaggio per mezzo di un abusivismo senza regole, nel secondo “Ferro e fuoco” si rappresentava invece l’immotivata cattiveria dei caporali sulle torme di nuovi schiavi nelle piantagioni di pomodori nel Gargano; mentre in quest’ultimo “La legge di Fonzie” si racconta di una terra che ha conosciuto la violenza dei clan malavitosi e attraverso la storia di due fratelli si mette in scena la perpetrazione di quella violenza, il tutto sempre all'insegna della denuncia sociale ma anche del divertimento (al contrario dei libri di Saviano, che ha vinto il premio Città di Milano con il suo "Gomorra" un anno prima di me), i miei romanzi hanno infatti anche l'intento di intrattenere, da qui l’impianto volutamente espressionista e quindi esageratamente «western»)».










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