lunedì 23 settembre 2024


12/01/2024 08:56:40 - Manduria - Attualità

L’associazione rimarca «decenni di incuria verso il nostro centro storico nelle sue componenti abitative e sociali, la desertificazione culturale della città, l’impoverimento di attività in grado di dare lavoro, tutto ciò insomma che impatta ferocemente sulla condizione giovanile non può e non deve lasciare spazio allo spontaneismo»

Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato di Archeoclub Manduria. Ecco il testo.

«Un coro unanime di voci indignate si sta levando dalla città in queste ore, in riferimento a quanto accaduto nel centro storico e, in subordine, alla solidarietà che un gesto violento di quel genere sembra raccogliere in alcuni settori della cittadinanza.

Indignazione più che giustificata, ma che non si esaurisca in appelli alle forze dell’ordine, perché non solo di ordine pubblico si tratta. La questione è ben più ampia, nei suoi risvolti sociali, culturali ed economici, e investe in primo luogo le fasce giovanili.

Vi è da dire che sono state tante le voci che negli ultimi anni, e forse decenni, hanno tentato di farsi udire per porre all’attenzione delle istituzioni e della società civile comportamenti e situazioni, sintomo di un disagio crescente che investiva la comunità tutta e in particolare i più giovani.

Sono stati uomini di Chiesa, educatori, commercianti, volontari, cittadini attivi (noi di Archeoclub tra questi), di volta in volta ad evidenziare i contorni di un problema che si andava aggravando. Che cosa è mancato? A nostro avviso, innanzi tutto, una esatta percezione e quantificazione del fenomeno e poi una corretta individuazione delle cause, tutte cose necessarie per delineare un percorso di possibili soluzioni.

Decenni di incuria verso il nostro centro storico nelle sue componenti abitative e sociali, la desertificazione culturale della città, l’impoverimento di attività in grado di dare lavoro, tutto ciò insomma che impatta ferocemente sulla condizione giovanile non può e non deve lasciare spazio allo spontaneismo. Vi è bisogno di azioni mirate e consapevoli e non sembri eccessivo il ricorso a professionisti nell’ambito del sociale. Ma, innanzi tutto, vi è un bisogno estremo di coordinamento e impegno da parte di tutti, istituzioni e società civile.

Stimolata da un appello da parte di associazioni, operatori socio-sanitari ed economici, dirigenti scolastici e parroci, l’Amministrazione intraprese, mesi fa, alcuni passi per la creazione di un forum permanente che affrontasse l’emergenza, interpellando, oltre alle altre istituzioni, tutti coloro che sul territorio hanno responsabilità educative.  L’assessore Rossetti, che se ne fece promotrice, prosegua in quel percorso, l’unico concretamente produttivo, non si lasci scoraggiare da alcune prime reazioni deludenti, la invitiamo a perseverare. Ma, d’altra parte, saremo noi capaci, noi cittadini attivi, noi associazioni, noi operatori culturali, di porre la questione generale al centro del nostro agire, mettendoci al servizio di un obiettivo comune, qualora correttamente e chiaramente individuato, magari tralasciando per un momento le attività che più ci gratificano e ci danno visibilità?». 











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