Scalera: «Al Giannuzzi l’entrata in servizio dei nuovi primari di Radiologia e Cardiologia non è stata sufficiente per sopperire alle gravi carenze di personale medico. Il Pronto Soccorso del presidio manduriano è ubicato in spazi angusti e necessità, oltre che di personale medico, di interventi strutturali»
«La provincia di Taranto è stanca di false promesse e di inutili proclami. La situazione della sanità jonica è diventata molto preoccupante e richiede misure ed interventi straordinari ed urgenti. Stamane» ha dichiarato il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera - ho depositato presso la presidenza del Consiglio regionale una mozione con la quale chiedo alla Giunta Regionale Pugliese di impegnarsi per mettere in campo, per la sanità della provincia di Taranto, un “Piano Straordinario” aumentando le risorse finanziarie da inserire nella prossima legge di bilancio per incrementare gli interventi necessari in una provincia che merita di essere ristorata dopo anni di scelte sbagliate.
Il comparto sanitario oggi è preda di pesanti deficit numerici e funzionali. C’è una marcata carenza strutturale di medici ed infermieri, sia ospedalieri che territoriali. Nella mozione – ha proseguito il vice presidente della V Commissione Consiliare il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera – ho posto l’attenzione su alcune grandi criticità della sanità jonica: potenziare il centro per l’autismo; garantire la continuità assistenziale che sta interessando molti comuni della provincia di Taranto per la mancanza dei medici di famiglia; sulla chiusura di diversi presidi di guardia medica che durante la stagione estiva non hanno potuto garantire un’assistenza continuativa nelle località balneari andando ad intasare i pronto soccorso e creando ulteriori disagi ed episodi di intolleranza nei confronti del personale sanitario.
Sul Pronto Soccorso del Santissima Annunziata di Taranto, in cui si sfiorano anche le 16 ore di attesa e che può contare solo su 14 medici a fronte del 21 necessari. Nel presidio del capoluogo jonico le carenze riguardano tutti i comparti e mancano dirigenti sanitari e non sanitari in Anestesia e Rianimazione, in Chirurgia Generale, nella Medicina Nucleare e Trasfusionale, nei laboratori di Analisi, in Neuroradiologia, in Oftalmologia, oltre alla carenza di infermieri, fisioterapisti e OSS. Alcuni reparti del SS Annunziata versano in situazioni al limite del collasso assistenziale.
Sulla situazione che interessa il Pronto Soccorso del San Pio di Castellaneta, in cui dove si vive una vera e propria emergenza con una presenza di medici al di sotto di quelli di cui avrebbe realmente bisogno. Al momento l’organico è solo di 4 medici più il primario, che è sempre di turno rispetto ai 14 medici più il primario che servirebbero nell’ospedale “Giannuzzi” di Manduria che serve un’utenza molto vasta. In questo ospedale l’entrata in servizio dei nuovi primari di Radiologia e Cardiologia non è stata sufficiente per sopperire alle gravi carenze di personale medico. Il Pronto Soccorso del presidio manduriano è ubicato in spazi angusti e necessità, oltre che di personale medico, di interventi strutturali.
Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Martina Franca presenta gravissime criticità dal punto di vista logistico, con spazi angusti e non sufficienti a gestire gli oltre 120 ingressi al giorno con pazienti provenienti dai comuni delle vicine province di Bari e Brindisi. Il punto di emergenza dell’ospedale della Valle d’Itria necessità di un piano di ampliamento in quanto viene ancora utilizzata una tenda per il pre-triage installata nel periodo Covid nel piazzale adiacente il Pronto Soccorso e molti pazienti attendono il loro turno all’interno delle ambulanze. Attualmente presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Martina Franca sono in servizio appena 6 medici a fronte del 13 necessari ed in molti casi i turni vengono assicurati da professionisti provenienti dai reparti.
L’Unità Intensiva Neonatale del SS Annunziata di Taranto (la seconda in Puglia dove nascono circa 2 mila bambini l’anno) dal prossimo mese di dicembre rischia la chiusura, perché 5 medici andranno via e rimarrà aperto solo il punto nascita e i bambini con patologie dovranno essere trasferiti a Bari, a Lecce o a Foggia. Quel reparto per sopravvivere avrebbe bisogno di 14 medici, ma attualmente lavorano solo 7 neonatologi compresa la primaria che, oltre a svolgere il suo ruolo è stata costretta ad entrare nella turnazione per garantire il servizio. Insomma una serie infinita di problemi. Taranto – ha concluso Scalera - è stanca di subire. La situazione è molto preoccupante e richiede misure ed interventi straordinari e tempestivi».