- venerdì 31 gennaio 2025
La presenza dei giovani e i criteri per individuare il candidato a sindaco
«Sono 5 anni che sento ripetere che il bene comune deve poter venire prima della politica... Poi arriva la campagna elettorale, cioè l’unico momento in cui si potrebbe intavolare un progetto che possa perseguire questo obbiettivo, e tutti fuggono o sfuggono.
A chi più designa dei portavoce, quando magari già si è consiglieri e quindi già portavoce dei cittadini …».
Iniziano così delle interessanti riflessioni pubbliche dell’assessore Claudia Scredo. Al centro delle sue riflessioni il percorso che porterà Avetrana alle prossime Comunali.
«Chi dice che prima di fare il sindaco una persona debba essere stato consigliere per almeno un mandato. Ma questo solo se il sindaco con il quale si è stati eletti è già al secondo mandato, altrimenti tocca aspettare due consiliature, perchè bisogna garantire il doppio mandato, che pare essere una legge antichissima scritta sulla pietra…
Intanto il tempo se ne va...(così cantava Celentano)».
Un refrain che si ascolta prima della campagna elettorale è quello relativo ai giovani. Ma non sempre poi la convinzione di aprire ai giovani si traduce in realtà.
«Risuona l’eco dei “Largo ai giovani e al nuovo”. Ma mentre si rispettano tutte le forme, si è già diventati vecchi e usurati.
Chi dice che per fare il sindaco bisogna essere un politico, come se essere politico debba necessariamente significare essere un ex amministratore, oppure un consigliere uscente e non invece essere qualcuno che ci sa fare con la cosa pubblica.
Immancabile poi la solita lotta tra Montecchi e Capuleti, che costringe tutti a doversi schierare per le ragioni di uno o dell'altro!
Ma solo a me sembra che tutto si complichi più del necessario?
Possibile che tutti pensino solo a guardare cosa ci sia dietro ogni proposta, invece che guardare a cosa ci potrebbe essere avanti?
Nell'immediato futuro che veramente diciamo di desiderare?».
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