- giovedì 30 gennaio 2025
Se provassimo a concentrarci su piccoli cambiamenti della vita quotidiana, come può essere l’avvio di un’attività sportiva all’aria aperta, sarebbe un primo passo, importante, sul miglioramento di noi stessi
Prima di iniziare vorrei che riflettessimo su questa immagine:
Molto spesso l’idea del cambiamento spaventa perché cambiare significa lasciarsi dietro le proprie certezze, il proprio tempo, il proprio spazio, le proprie credenze, le proprie “realtà”, ciò che si è costruito, praticamente significa “morire per poter ri-nascere”; E sia la morte che la nascita sono due situazioni altrettanto dolorose: siamo abituati ad avere paura della morte per il dolore che essa causa perché perdiamo qualcosa (chi la propria vita, chi quella dei propri cari) e altrettanto è dolorosa la nascita perché richiede sforzo, fatica, da parte della partoriente e da parte del nascituro che vive un trauma dovendo “lasciare” il luogo in cui è vissuto per 9 mesi per entrare a far parte di un nuova realtà.
Visto sotto questa chiave, in effetti il CAMBIA-MENTO può generare paura e, molto spesso, si preferisce restare lì, nella propria zona di comfort, continuando a provare quella sofferenza che ormai è diventata cronica, una abitudine, e si SCEGLIE che va bene così, perché a volte conviene “essere” così in quanto grazie alla sofferenza, al dolore, si ottiene dagli altri ciò che ci manca.
Restando in quella situazione si ottiene giorno dopo giorno ciò che serve per coltivare la propria FERITA e in tal modo si può continuare ad indossare quella MASCHERA che permette di continuare a sopravvivere senza troppi sforzi.
Ma è davvero così faticoso il CAMBIA-MENTO?
E se sostituissimo l’ultima vocale e, invece, usassimo la parola CAMBIA-MENTE?
Una sola lettera, solo un piccolo “cambiamento”, per ottenere un altro significato: CAMBIA MENTE!
Cambiare la propria mente, i propri pensieri, le proprie credenze, il proprio punto di vista è il più grande cambiamento che TU possa generare nella tua realtà.
Cosa centra tutto questo con la corsa? Molto. Se provassimo a concentrarci su piccoli cambiamenti della vita quotidiana, come può essere l’avvio di un’attività sportiva all’aria aperta, sarebbe un primo passo, importante, sul miglioramento di noi stessi.
Vediamo come avviare, nel concreto, le nostre attività motorie: come prima settimana direi di potrebbero essere sufficienti tre/quattro uscite (distanziate almeno 2 ore e ½ il pasto dall’attività motoria):
A presto, con la prossima intervista all’amico Gianni Matera, primatista del mondo nella staffetta 4x400 indoor, master di atletica leggera.
Pierpaolo Cosma