Fanuli è stato, nel 2018, fra gli organizzatori del gemellaggio con Tramonti di Sotto, il comune trentino in cui venne fucilato il partigiano manduriano Cosimo Moccia

«Non rinnoverò la tessera all’ANPI».

Seppur con sofferenza, Salvatore Fanuli annuncia pubblicamente la sua decisione di abbandonare la sezione manduriana dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Pur continuando a condividerne gli ideali, per i quali si è speso con convinzione da anni, Fanuli non rinnoverà la sua tessera.

«Ricordo che in una riunione, del lontano 2017, eravamo appena in 5» ci racconta Salvatore Fanuli, scavando nei ricordi. «Mi proposi come presidente di servizio per raggiungere un importante obiettivo: onorare la memoria del partigiano manduriano Cosimo Moccia e di tutti gli altri partigiani (donne e uomini) “caduti” per liberare l’Italia dal fascismo. Proposi la presidenza onoraria ad Annarita Morleo, che aveva pubblicato un libro su Cosimo Moccia, con il quale ha ricostruito l’attività antifascista del nostro concittadino, la sua solidarietà con tutti gli altri gruppi partigiani, sino al sacrificio estremo della sua vita, riconosciuto con una medaglia d'oro, poi negata e sostituita con una d'argento..

In circa un anno, riuscimmo ad organizzare il gemellaggio con Tramonti di Sotto, il comune trentino in cui fu giustiziato Cosimo Moccia. Alla presenza dell’allora commissario prefettizio Garufi, ospitammo una delegazione di quel Comune».

L’attività dell’ANPI non si limitò al gemellaggio.

«Per diffondere la cultura dell’antifascismo, il valore della libertà e per esaltare e onorare l’eroico gesto di Cosimo Moccia, abbiamo organizzato un concorso riservato agli studenti delle scuole manduriane, prevedendo delle borse di studio ai vincitori, con fondi reperiti attraverso le donazioni della società civile. L’ANPI, in quegli anni, era molto attiva in città».

Problemi di salute hanno poi costretto Salvatore Fanuli a lasciare la presidenza dell’ANPI e a sospendere la sua attività.

«Alla fine dello scorso anno, per rilanciare la presenza di ANPI in città, avevo avanzato una proposta: chiediamo la nomina di un commissario esterno, primo passo verso una conferenza di riorganizzazione, atto necessario  ad individuare un nuovo gruppo dirigente, ricostruendo così il percorso. La mia proposta non venne presa in considerazione. Si candidò a presidente Gregorio Pizzi, che io non votai, spiegando le ragioni e chiedendo che le mie motivazioni fossero messe a verbale (cosa che poi non si fece). Poco tempo fa c’è stata una riunione, alla quale ho partecipato. Ancora una volta la mia proposta non è stata accolta… Ho appreso attraverso la stampa dell’iniziativa che si terrà nella chiesa di Sant’Angelo. Credo che l’associazione sia conosciuta in città, ma negli ultimi tempi la presenza è sempre più flebile».

Fanuli spiega meglio questo concetto.

«In questo periodo è in corso un violento attacco alla Costituzione: mi riferisco, ad esempio, alle riforme inerenti il premierato e l’autonomia differenziata, che, se andassero in porto, azzererebbero i valori antifascisti sui quali poggia la nostra Costituzione, minando il dettato costituzionale. ANPI, a mio avviso, dovrebbe essere in prima fila per informare la società e per tessere alleanze con altre realtà associative che condividono i valori che vanno difesi.

Invece, non intravedo alcuna volontà di riorganizzare e rilanciare l’attività della sezione, della quale vorrei conoscere il bilancio politico dell’operato degli ultimi anni».