- giovedì 30 gennaio 2025
«La Puglia importa oltre il 79% dell'acqua da fuori regione e il tasso di dispersione nella fase di distribuzione è quasi del 50%»
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento dell’ex consigliere comunale Agostino Capogrosso. Ecco il testo.
«Puglia assetata: cittadini penalizzati da una rete idrica colabrodo e dall’incuria delle istituzioni!
La Puglia si trova ad affrontare una persistente crisi idrica, una situazione che ha spinto il Gestore del servizio idrico pugliese a una drastica misura: la riduzione della pressione nella rete! L'obiettivo dichiarato è la riduzione degli sprechi e un contenimento dei consumi, in linea con la necessità di preservare una risorsa preziosa come l'acqua.
Ma è davvero la crisi idrica il solo problema? Ed è davvero questa l'unica soluzione possibile?
La Puglia importa oltre il 79% dell'acqua da fuori regione e il tasso di dispersione nella fase di distribuzione è quasi del 50% (Fonte: Autorità Idrica Pugliese). Parliamo di una rete idrica vecchia di oltre 60 anni, ed è lecito quindi chiedersi se la causa principale degli sprechi non risieda piuttosto nella vetustà degli impianti e nella carente manutenzione delle infrastrutture. Le tubature obsolete e la mancanza di programmazione e di interventi adeguati sono la vera ragione delle ingenti perdite idriche, ben più significative di quanto si possa imputare ad un eccessivo consumo da parte degli utenti.
La riduzione della pressione sta anche generando notevoli disagi alle utenze domestiche, soprattutto quelle non dotate di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo. Molti cittadini mi riferiscono di malfunzionamenti o rotture di caldaie ed elettrodomestici, soprattutto lavatrici e lavastoviglie, spesso in blocco a causa della bassa pressione. Gli sforzi di risparmio idrico vengono poi vanificati se per far partire la caldaia, a causa della bassa pressione, si è costretti a lasciare aperti i rubinetti per periodi molto lunghi, in attesa che arrivi acqua calda, con un conseguente notevole aumento dello spreco di acqua!
Un intervento serio e capillare sulle infrastrutture rappresenterebbe invece, una soluzione senz'altro più efficace e duratura per contrastare la crisi idrica, evitando di riversare le conseguenze sui consumatori e, al contempo, riducendo realmente le perdite.
Anche l’avvio del depuratore consortile a Manduria rischia di trasformarsi in un fallimento annunciato se non cambia la politica di gestione delle acque! Come possiamo "fidarci" di un impianto che nasce in un contesto di inefficienza e di spreco di risorse?
È ora che la politica si assuma le proprie responsabilità e che si adotti un approccio serio e concreto alla gestione delle risorse idriche in Puglia, mettendo al primo posto la tutela dell'ambiente e l'interesse dei cittadini.
Ma accanto all'indispensabile intervento delle istituzioni, è necessario un rinnovato senso di responsabilità da parte di ogni cittadino. L'acqua è un bene prezioso e limitato, e il suo uso consapevole è un dovere di tutti, soprattutto in un contesto di crisi climatica, come quello in corso».
Agostino Capogrosso