MANDURIA - Il gruppo Demos: «In piazza Plinio si è consumato l'ennesimo atto di degenerazione del verde urbano»
  • giovedì 30 gennaio 2025

MANDURIA - Il gruppo Demos: «In piazza Plinio si è consumato l'ennesimo atto di degenerazione del verde urbano»

11/01/2025 18:19:30 - Manduria - Attualità

«Cementificazione, asfalto, consumo del suolo, pratiche inappropriate di capitozzatura (la potatura ha un costo, richiede manodopera esperta e professionalità, si sa!) stanno trasformando Manduria, già povera di aree verdi vitali, in una distesa grigia, asettica e sterile»

Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato del gruppo Demos. Ecco il testo.

«L’ennesimo atto di “degenerazione del verde urbano” è compiuto. Ancora una volta, in barba a tutte le buone pratiche che dovrebbero guidare verso una corretta gestione del verde urbano ed extra-urbano, questa Amministrazione persevera nella sua opera di distruzione e desertificazione.

Come in uno dei migliori film di Tim Burton o del più attuale regista horror Robert Eggers, lugubri scheletri incorniciano da qualche ora piazza Plinio, cuore pulsante della nostra città.

“Dove passa Attila -flagello di Dio- non cresce più un filo d’erba” non è solo una frase mitica, ma oggi diviene un grido disperato di allarme che riecheggia sempre più frequentemente nella nostra Manduria.

La barbarie di questa Amministrazione supera ogni limite! Il culto del Nulla trionfa.

Ogni albero è espiantato, capitozzato, vituperato da mani incolte e incompetenti; ogni metro quadrato di suolo lasciato nudo, è un passo verso un futuro insostenibile, in cui il grigiume tetro non lascia speranza affinché il verde torni a essere parte integrante della nostra città.

Ancora una volta ci domandiamo “Perché?”. È forse progresso, questo?

Questa Amministrazione è confusa e continua a confondere.

Cementificazione, asfalto, consumo del suolo, pratiche inappropriate di capitozzatura (la potatura ha un costo, richiede manodopera esperta e professionalità, si sa!) stanno trasformando Manduria, già povera di aree verdi vitali, in una distesa grigia, asettica e sterile con conseguenze profonde sull'ambiente, sulla salute e sulla qualità della vita dei manduriani.

Dove sono le associazioni ambientaliste a tutela del territorio? Perché nessuna denuncia da parte del “virtuoso” Circolo Legambiente locale?

Eppure, tanto è stato fatto in passato, proprio dalla stessa associazione. Oggi cosa è cambiato?

Ricordiamo nuovamente a questa “illuminata” Giunta e in primis al nostro “pater familias” Gregorio Pecoraro, alcuni degli effetti nefasti della loro scriteriata gestione del verde, a favore di un progresso miope e di misure del tutto anacronistiche.

Piste ciclabili surreali e strisce blu proliferano senza una reale pianificazione (si veda il caso di viale Mancini), a discapito della biodiversità e con una conseguente riduzione della resilienza climatica. Il verde, ormai lo sanno bene anche i bimbi dell'infanzia, aiuta a regolare la temperatura, assorbe la CO2 e mitiga le isole di calore urbane. 

A Manduria, dov’è la qualità della vita? Dov’è il verde? Dov’è finito il senso di comunità?

Per citare il prof. Francesco Ferrini, uno dei massimi esperti mondiali di Arboricoltura Urbana

“La perdita di spazi verdi priva le comunità di luoghi di socializzazione, attività fisica e relax. Il verde urbano non è un lusso, ma una necessità per la salute fisica e mentale degli abitanti. Il vero progresso non è riempire ogni spazio vuoto di cemento, ma integrare infrastrutture e natura in modo armonioso. L'urbanizzazione può e deve essere sostenibile, preservando e valorizzando il verde come parte essenziale del tessuto urbano”.

Risuonano in mente i versi di una vecchia e quanto mai profetica canzone di Celentano, “Il ragazzo della via Gluck”:

“...Eh no, Se andiamo avanti così, chissà, Come si farà, Chissà, Chissà, Come si farà...”.

Nessun progresso può definirsi tale se ci sottrae della bellezza che solo la natura può donare. Non resta che  invertire la rotta!».

Gruppo Demos





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