Sino a qualche anno fa era ospitato in una struttura di Lecce e accoglieva 10.000 studenti all’anno
Sava si arricchisce di un importante centro culturale. Sicuramente fra i più rilevanti dal punto di vista storico e naturalistico di tutto il Salento. Alle 16 ci sarà il simbolico taglio del nastro della nuova sede del Museo Missionario cinese e di Storia Naturale, che sino a qualche anno fa era allestito a Lecce e richiamava non meno di 10.000 visitatori (per lo più studenti) all’anno, e che ora è invece ubicato nei grandi saloni del primo piano del convento di San Francesco di Sava.
Sempre a partire da oggi pomeriggio, inoltre, sarà aperta al pubblico la biblioteca di San Francesco, che contiene una vastissima collezione di libri (alcuni anche molto pregiati e rari di alcuni secoli fa), dopo che negli ultimi anni i frati francescani hanno provveduto alla loro catalogazione e alla loro sistemazione, per renderli fruibili alla città.
Il programma della cerimonia prevede, nel convento di via Roma (che in questi anni è stato ristrutturato), inizialmente i saluti del vescovo di Oria, mons. Michele Castoro, del presidente della Provincia, Giani Florido, del sindaco di Sava, Aldo Maggi, del presidente della Pro Loco di Sava, Diego Favale, e del ministro provinciale dei Francescani, padre Tommaso Leopizzi.
Fitto è il programma degli interventi, sarà aperto dall’arch. De Marco e dall’ing. Lomartire, con la relazione sul tema “Aspetti tecnici dell’intervento sulla struttura”; sarà poi la volta dell’arch. Ferdinando Boero, dell’Università del Salento, con una relazione sul tema “Verso una cultura naturalistica nel Salento”; quindi di Anna Maria Maglietta, dell’Università del Salento, con una relazione sul tema: “I visitatori dei musei naturalistici: il caso del museo di biologia marina P. Parenzan”; infine chiuderà la serie degli interventi Giuseppe Alfonso, del laboratorio di Zoologia e Faunistica dell’Università del Salento, con una relazione sul tema “Criteri di allestimento delle collezioni del museo”.
Modererà i lavoro padre Agostino Buccoliero.