Morfeo, stupiscici ancora
Chissà quale quadro astrale continui ad incombere sulle nostre vite se negli ultimi tempi facciamo la corsa ai bagarini per la prima fila nei casi di omicidio choc tutti al femminile di quest’ultimo anno!
Il rimbalzo di news è diventato un gioco dell’oca tra una novità e l’altra nel delitto Scazzi, Gambirasio, Melania Rea, per non parlare dell’indagine, forse un po' sonnacchiosa, delle due gemelline scomparse, che affollano, coabitando, il condominio delle pagine dei giornali per i tanti colpi di scena che si danno la staffetta di ora in ora. Procure coinvolte, dunque, in lavoro straordinario.
Ultima in ordine di tempo l’ennesima notizia sull’omicidio Scazzi. Spuntano su Quarto Grado, la trasmissione brutta copia dell’ammiraglia Rai Chi l’ha visto, di Rete Quattro, un testimone lasciato in stand by dagli inquirenti e dai magistrati incaricati di condurre le indagini sulla morte della quindicenne di Avetrana,avvenuta lo scorso 26 agosto alle BOHHHHHHH 14.30, unitamente ai tanti altri BOHHHHHHHHH dell’inchiesta.
La Procura, infatti, ha risentito, un testimone, un fioraio precisamente, che nelle fasi iniziali dell’indagine, avrebbe dichiarato di aver visto entrare, quel giorno, Sarah, proprio nel villino di via Deledda e non nel garage, dando spessore a quell’ipotesi mai confermata che quel garage sarebbe stata, l’ultimo stazionamento del corpo di Sarah, ammazzata in casa, ancora non sia sa bene da chi.
Inoltre, la scena inquietante che descriverebbe il testimone, sarebbe quella di una Sarah protagonista di un tentativo di fuga conseguente ad una lite con le donne del villino che l’avrebbero in qualche modo trattenuta, causando un qualche incidente involontario, che poi le spingerebbe al mutismo improvviso, causa del surplus di responsabilità dell’uomo di casa, si fa per dire ovviamente, Michele padre e marito, nell’esclusivo interesse di salvare la pelle alle quote rosa di casa sua, in eccedenza.
Siccome nel caso Scazzi nulla è come dovrebbe essere, questa testimonianza resta in bilico tra la realtà ed il sogno, è proprio il caso di dirlo, per via della stessa testimonianza di questo supertestimone, in coda alla grande abbuffata di notizie, che non nasconderebbe una sorta di autosuggestione che potrebbe essere il frutto di un sogno, a metà strada tra il vero, l’ipotesi e il forse l’ho davvero sognato.
Poveri inquirenti che devono, oltretutto, anche interpretare la smorfia dei sogni alla napoletana, per cercare di sciogliere l’intricata matassa del giallo del secolo, evitando di trasformare in versione definitiva la barzelletta che forse vedrà Sarah morta da sola. Sicuramente si assottiglia il tempo a disposizione per le indagini, prima che la clessidra segni il tempo scaduto. In quel caso l’incidente probatorio delle 11 ore dello scorso
novembre, resta una pietra miliare del processo, nonostante i nuovi legali della Candy Candy mora di Avetrana, ribadiscano la necessità di un nuovo faccia a faccia di Sabrina con il padre per ristabilire la verità assoluta sugli ultimi istanti di vita della povera Sarah.
L’ultima parola spetta alla Cassazione che deve pronunciarsi sulla richiesta di scarcerazione avanzata dai legali della ragazza, sicuri dell’innocenza della loro assistita che continua a dirsi innocente dal carcere di Taranto. Insomma, si procede per carpe diem, anche se nulla di nuovo all’orizzonte nemmeno dagli attesissimi risultati dal prelievo del DNA effettuati su Ivano Russo e su alcuni componenti di Casa Misseri. Nell’Italia invasa dai profughi, si innesta il mito terzo millennio di Jack lo squartatore, testimonial da Avetrana in poi, di delitti rosa per la pedofilia, forse, per la gelosia, o per non si sa ancora che cosa. Freud e Jung c’è ancora tanti da fare per voi.
Mimmo Palummieri