Ancora non definita però la ricostruzione dell’omicidio
Roma si conferma Caput Mundi e non solo per la sua millenaria storia, ma per la cronaca del caso Scazzi. Incassa un altro no, si può dire l’ennesimo, Sabrina Misseri per la quale resta confermato il soggiorno, non certo premio, presso il carcere di Taranto.
Infatti, la prima sezione della Corte di cassazione, ultima speranza per anime in cerca di giustizia, ha detto no all’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati della ragazza chiamata in correità dal padre quale esclusiva mano assassina della cugina quindicenne.
Non solo, lo stesso e supremo organo di giustizia ha dichiarato inammissibile il primo dei ricorsi della difesa di Sabrina Misseri contro l'ordinanza del Tribunale della Libertà di Taranto del 12 novembre 2010, mentre ha annullato con rinvio il secondo ricorso contro l'ordinanza dello stesso Tribunale emessa il 18 gennaio scorso.
Quindi tutto come prima, mentre le indagini continuano piuttosto alacremente nel tentativo di svincolarsi dalla rubrica dell’a, b, c dell'allegro detective che lega, attanagliandoli, Procura di Taranto, organi inquirenti, Ris e compagnia bella, ancora alla ricerca del passaggio di Sarah tra i reperti sequestrati nei vari blitz di polizia nel villino di via Deledda ed oltre.
Nel frattempo il supertestimone che avrebbe detto di aver visto uscire dallo stesso Sarah quel maledettissimo 26 agosto, nel pieno della celebrità mediatica, ha dato forfait ritrattando la sua dichiarazione che resta appesa al filo della verità o pseudo ritenuta tale, tra sogno e realtà.
Insomma, a quasi nove mesi dall’accaduto, tutta da scrivere la verità sulla morte di Sarah, copiosa più che mai per colpi di scena, scandali, e versioni in quantità industriale rilasciate dal team Misseri e Spagnolo, che non convincono nessuno ieri come oggi, benchè resti opinione consolidata che, a dispetto delle dichiarazioni rese in diretta Tv dalla signora Cosima alla corte di Massimo Giletti in Domenica In, ella sia la regista occulta e la Cassandra dell’intero pasticciaccio brutto di via Deledda, sapendone una più del diavolo e architettando, superando in bravura Colombo e Perry Mason, quanto accaduto da quel 26 agosto in poi, nell'esclusivo interesse della figlia. Nel buio più totale, come prima e più di prima, e sempre a caccia dell'ultimo tassello nel blog della famiglia assassina, sempre sulla breccia dell'onda per genialità pro
autodifesa. Stando così come stanno le cose, pur nel rispetto della povera Sarah, il giallo Scazzi si prepara ad essere la dark story sotto l’ombrellone che ci accompagnerà la prossima estate.
Poveri noiiiiiiiiiii!
Cosimo Palummieri