Cinque giorni, una soluzione
Dal 16 al 21 giugno, in queste due date tutta la verità sul caso Sarah Scazzi, prima delle scadenze alla indagini imposte dalla Cassazione di Roma alla Procura di Taranto per cristallizzare e convalidare le responsabilità della famiglia dell’orrore.
Infatti, vengono presentate da parte degli avvocati di parte, Marseglia, Coppi, De Iaco, le dovute istanze di scarcerazione al Tribunale del Riesame di Taranto prima di queste due date, nel tentativo estremo di scardinare il robusto quadro di colpevolezza delle due donne, accusate di complicità in sequestro di persona, concorso in omicidio ed occultamento di cadavere.
Dura la posizione di Sabrina, che difesa a spada tratta del padre a piede libero dal 30 maggio a parte, viene indicata dagli inquirenti coma l’unica assassina spinta ad uccidere dalla sua ossessione per il bell'Ivano, che continua ad essere ascoltato dagli inquirenti, insieme al fioraio, peraltro denunciato, dopo aver trasformato la testimonianza resa agli inquirenti in incubo.
In seguito al suo interrogatorio è stata requisita la macchina di Mimina Misseri, che insieme ai lunghi esami sul compressore indicato da Michele, saranno vagliati dai Ris nella speranza si saperne di più su quel maledetto 26 agosto.
A quasi un anno dalla sua morte, il complicato compito della Procura pare non alleggerirsi per nulla, visto il continuo andirivieni di responsabilità tra i tre coinvolti.
Mimmo Palummieri