Si attende l’esito del ricorso per la liberazione di Cosima e Sabrina
In una intercettazione ambientale del 23 maggio in carcere a Taranto tra Cosima Serrano e il marito Michele Misseri, la donna avrebbe insistito più volte perchè il marito si addossasse la colpa di aver violentato Sarah Scazzi, tanto che Michele, dopo aver detto più volte di no, avrebbe finito col dire "se proprio insisti dirò che l'ho violentata".
Lo si è appreso da fonti investigative. Il contenuto dell'intercettazione è stato depositato dalla procura di Taranto nel supplemento di atti di indagine consegnati ai giudici del tribunale del Riesame che stanno esaminando, in udienza a porte chiuse, i ricorsi presentati dai difensori di Cosima Serrano e Sabrina Misseri per far annullare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nei confronti delle due donne il 26 maggio scorso. Tra le carte che la procura ha depositato in udienza c'è anche un'altra conversazione in cui Cosima inviterebbe Michele ad autoaccusarsi dell'omicidio di Sarah per scagionare la figlia Sabrina.
Nel corso dell'udienza di ieri davanti al Riesame la difesa di Serrano ha depositato una perizia tecnica, redatta dai consulenti Luigina Quarta e Antonio Tamborino, che contrasta con le risultanze degli accertamenti dei carabinieri dei Ros sulle utenze telefoniche dei cellulari di Cosima e Sabrina. I difensori di Cosima sostengono, tra l'altro, che su alcuni dati la Procura avrebbe tratto risultanze univoche a carico dell'indagata.
Nel supplemento di atti di indagine depositato dalla Procura ci sono i verbali delle audizioni di testimoni, tra le quali l'ultima dell'amico di Sarah e di Sabrina Ivano Russo, che risale a dieci giorni fa. Nell'udienza di domani i difensori delle due indagate depositeranno memorie; per quanto riguarda Sabrina, la documentazione non conterrà comunque i risultati di investigazioni difensive. La decisione del tribunale del Riesame (presidente De Tomasi, a latere De Michele, che è anche relatore, e Ruberto) dovrà essere depositata entro lunedì prossimo, 20 giugno. «Per noi comunque, anche dopo l'aggiornamento di oggi - ha commentato ieri l'avvocato Franco De Jaco, uno dei difensori di Cosima Serrano - non cambia nulla sul piano processuale. Riteniamo risibili i riscontri su Cosima che sono solo presunti, come ad esempio le celle telefoniche accertate dai Ros che non hanno una logica scientifica».
L'aggiornamento a stamani è stato disposto per consentire allo stesso collegio e alla difesa di esaminare la nuova documentazione depositata dalla Procura che contiene anche la trascrizione di una intercettazione ambientale fra due testimoni e le testimonianze di alcune persone informate sui fatti. La difesa dovrebbe consegnare oggi le memorie, aggiornate sulla base della nuova documentazione depositata dalla Procura.
La difesa di Cosima Serrano verte su quattro punti. Il primo è la contestazione della trascrizione delle parole pronunciate da Michele Misseri il 5 ottobre 2010, mentre era da solo nella sua auto, e in particolare la frase "li scoprirò'' che per l'accusa sarebbe riferita alla famiglia mentre per la difesa l'uomo avrebbe detto mi scoprirò''. La difesa inoltre, riferendosi al presunto sequestro di persona di Sarah Scazzi da parte di Cosima basato sulle dichiarazioni di un fioraio che ha poi detto di aver forse sognato tutto, sostiene che la donna sarebbe stata accompagnata a casa il 26 agosto, di ritorno dal lavoro nei campi, intorno alle 13.30, e quindi non avrebbe potuto costringere Sarah a salire sulla sua auto alle 13.20, come riferito dal fioraio. Inoltre, per la difesa, Sarah, per la sua corporatura, avrebbe potuto facilmente divincolarsi da un eventuale stretta di Cosima, la cui corporatura è massiccia. Infine la difesa sosterrebbe che la circostanza che nel pomeriggio del 26 agosto 2010 il cellulare di Cosima viene agganciato dalla cella telefonica ristretta all'area del garage di casa Misseri, come indicato negli accertamenti dei carabinieri del Ros, non può significare automaticamente che Cosima abbia partecipato all'omicidio.