domenica 24 novembre 2024


28/06/2011 20:59:03 - Avetrana - Attualità

Inchiesta chiusa in settimana

 
Vanessa Cerra, l’ex commessa del fioraio di Avetrana, Giovanni Buccolieri, avrebbe confermato agli inquirenti che lo stesso fioraio le avrebbe raccontato l'episodio del presunto sequestro in auto di Sarah Scazzi, il 26 agosto 2010, da parte della zia Cosima Serrano, e che quindi non si sarebbe trattato di un sogno, come invece Buccolieri ha poi sostenuto dinanzi ai pm.
E’ quanto si è saputo oggi, da indiscrezioni, sull’audizione della ragazza avvenuta ieri per rogatoria a Moenchengladbach, in Germania (dove Cerra lavora da qualche tempo), alla presenza di un magistrato tedesco, del procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino, e del tenente dei carabinieri della Compagnia di Manduria, Rolando Russo. Per quanto si è appreso oggi, nelle cinque ore di audizione l'ex commessa avrebbe fornito anche ulteriori particolari utili agli investigatori, particolari che metterebbero in crisi l'ipotesi del sogno descritta da Buccolieri. Argentino e l'ufficiale dei carabinieri torneranno in serata a Taranto portando con sè copia del verbale della lunga audizione, che potrebbe rappresentare un tassello importante per la ricostruzione di quanto accadde quel pomeriggio del 26 agosto 2010, giorno dell’uccisione di Sarah.
IL VERBALE DI UN SOGNO TROPPO DETTAGLIATO
«Dopo aver finito il pranzo ho salutato mia moglie ed i bambini e sono andato via. Sono quindi sceso dalla scala - si legge nel verbale di interrogatorio di Buccolieri - che direttamente mi porta all’esterno dell’abitazione; potevano essere circa le 13,20. Sono entrato quindi nel mio furgone ed ho percorso diverse vie di Avetrana sino a raggiungere il luogo dove effettuare lo consegna commissionatami. Ricordo di avere percorso via Verdi. Ricordo di avere quindi svoltato in via Umberto I. Nella circostanza, al momento della svolta, ovviamente ho dovuto rallentare all’incrocio con via Umberto I, quasi a passo d'uomo. In quel momento in via Umberto I, a circa 3-4 metri dall'incrocio, ho visto l'autovettura “Opel Astra station wagon”, di colore azzurro-grigio, vicino alla quale si trovava Cosima Serrano, che si rivolgeva alla nipote Sarah Scazzi, dicendole con tono minaccioso: “mo' ha 'nchiana' intra la macchina”, facendo al suo indirizzo un gesto altrettanto perentorio con il braccio e con l'indice della mano rivolto all'indirizzo di Sarah. Ricordo che Sarah, che conoscevo di vista, era molto turbata e con lo testa chinata. Ricordo anche non solo che Cosima era all'esterno dell'auto, che intimava a Sarah quello che ho già detto, ma anche che lo sportello posteriore destro dell'auto di Cosima Serrano era aperto. La macchina era quella di Cosima Serrano perché la conoscevo. Voglio precisare che ho notato che nella parte posteriore dell’'auto vi era verosimilmente il copri-vano bagagli leggermente sollevato. Preciso, altresì, di avere notato all’interno dell'auto di Cosima, nella parte posteriore una sagoma che si abbassava. Posso dire che la sagoma che ho notato apparteneva ad una persona di sesso femminile e di robusta costituzione. Dico di sesso femminile perché ho notato i capelli che erano più lunghi di quelli che porta un uomo e soprattutto erano legati e raccolti all'indietro e di colore scuro. Mentre superavo lo macchina di Cosima ho notato che Cosima era ancora all'esterno dell’autovettura e Sarah che invece stava entrando dentro attraverso lo sportello posteriore destro».
Un racconto dettagliato fin nei minimi particolari che Buccolieri ha poi detto essere frutto di un sogno e non di una visione diretta.










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