L'udienza è sospesa
Dura lex sed lex, la legge è dura, ma è sempre legge, e nello specifico, diventa anche autoreferenziale.
Sì, la camera Penale di Roma, con delibera del 5 luglio 2011, preso atto che..., considerato che..., rilevato che...., evidenziato che..., delibera e dispone...., insieme ad altre voci farraginose del burocratese top secret per i più, l’astensione dalle udienze del settore penale, per oggi 19 luglio 2011. Perché? Le dimissione dell’avvocato Francesco De Cristofaro, ex legale di Michele Misseri, indagato e accusato, insieme ad altri tre colleghi, di infedele patrocinio dalla Procura di Taranto.
Non si placa dunque la polemica all'indomani delle dimissioni presentate dal penalista romano, che hanno sollevato lo sdegno della categoria dei penalisti, contro il provvedimento dei colleghi della provincia ionica relativamente alla gestione poco retta del caso Scazzi. La Procura ritiene che la linea difensiva adottata da alcuni avvocati del cospicuo staff di legali assoldati dai tanti indagati nel giallo di Avetrana sia difforme dai dettami del Codice Penale, compromettendo, in tal senso, la libertà di ciascun avvocato a seguire la linea difensiva che ritiene più corretta per il suo assistito.
Piena solidarietà al collega De Cristofaro, uno dei numeri uno della capitale nel campo del penale, perciò da parte dell’intero collegio dei penalisti italiani, che hanno deciso di ribadire il loro “non ci stò”, indicendo una giornata di astensione dalle udienze penali, per oggi, contro la Procura di Taranto, accusata di aver compromesso, con il Provvedimento disciplinare ai danni del penalista De Cristofaro, la libertà di difesa tutelata dal codice.
Sale inesorabilmente a quattro il numero degli avvocati indagati nel caso Scazzi, e che portano a quindici il totale complessivo delle risorse umane coinvolte nel delitto della ragazzina di Avetrana, dopo dieci mesi di indagine, fiumi di parole contenute nei verbali ed ore ed ore di interrogatori choc, di colpo di scena, in colpo di scena sempre in diretta d’inverno come d’estate.
Anche la giustizia fa i conti con Sarah e rivolge la scure contro sé stessa autoflagellandosi, per aver soverchiato il limite, come tutto e tutti del resto.
Povera Sarah, era proprio destinata a segnare il primato in tutto!
Mimmo Palummieri