Qualcosa non quadrerebbe nel racconto della ragazza, che è fidanzata con un altro uomo
A quanto pare, il quadro in cui si sarebbe svolta la violenza e la presunta estorsione ai danni di una trentenne, non deve avere convinto del tutto il giudice competente.
Fatto sta che, nella mattinata di ieri, l’uomo, di 44 anni, si è lasciato alle spalle le porte del carcere di Taranto, facendo rientro a casa.
Alla fine dell’interrogatorio, il giudice Pio Guarna non ha avuto dubbi nel concedere gli arresti domiciliari, soprattutto in virtù delle indagini difensive che scagionerebbero l’uomo.
Difeso dall’avv. Dario Iaia, sulla scorta di conversazioni avvenute tramite facebook tra i due protagonisti della vicenda, potrebbe aprirsi un nuovo scenario, capace di avvalorare l’ipotesi di una vendetta da parte della donna.
Le svariate pagine virtuali, rilevate da social network infatti, mostrerebbero con evidenza il tipo di rapporto, intimo e consenziente, intercorso tra i due, nonostante il timore che la tresca venisse rivelata al fidanzato ufficiale di lei.
In più, a complicare la questione, ci sarebbe anche i tempi troppo dilatati. La presunta violenza ai danni della donna si sarebbe verificata il giorno prima della denuncia sporta ai carabinieri di Sava. Fatto questo che non ha reso possibile rilevare tracce organiche sul corpo di lei, né lesioni al volto e al corpo e dunque, le sue accuse non troverebbero un riscontro reale.
Da una prima ricostruzione dei fatti comunque e, secondo il racconto della trentenne, l’uomo l’avrebbe indotta ad incontrarlo in un luogo appartato perché in possesso di segreti relativi all’attuale fidanzato di lei.
A quel punto, curiosa di saperne di più e interessata a conoscere eventuali segreti del compagno, alla fine avrebbe ceduto, accettando così l’incontro nella serata di giovedì.
Lì, si sarebbe consumata la violenza. Il giorno successivo, sempre secondo il racconto della giovane, questi l’avrebbe minacciata di divulgare un presunto video hard sul suo conto, se non avesse ceduto nuovamente alle sue richieste.
Venerdì sera, così, sono scattate le manette per tentata estorsione in flagranza di reato e l’uomo, a sirene spiegate, è stato condotto alla volta del carcere di Taranto.
Ora, toccherà attendere l’esito del processo per chiarire la vicenda e conoscerne la verità, mentre sullo sfondo resta una vicenda che, comunque andrà a finire, ha già provocato dolore, non virtuale però.