«Gravissimo che non sia stata presa in considerazione nota del Noe, inviato alla Commissione Ipcc il giorno prima del parere favorevole all’Aia»
«Ho presentato un esposto alla Procura di Roma affinché si verifichi se sono stati commessi reati di omissione in atti d'ufficio e falso nel rilascio dell'Aia (Autorizzazione Integrata ambientale) all'Ilva di Taranto».
Lo dichiara il Presidente Nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che ha deciso di rivolgersi alla magistratura dopo aver appreso che il giorno precedente alla riunione che ha dato il disco verde all'autorizzazione il Noe (Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri) aveva inviato una nota al ministero dell'Ambiente in cui si segnalavano gravi irregolarità riscontrate nel corso dei 40 giorni di indagini e appostamenti riguardanti lo stabilimento dell'Ilva che non sarebbe stata presa in considerazione.
«Il non aver preso in considerazione i rilievi del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri ci preoccupa fortemente perché dimostra che si voleva concedere l'autorizzazione a prescindere da tutto, in questo caso anche dell'inquinamento e della salute dei cittadini di Taranto - conclude Bonelli -. Ci saremmo aspettati che la Commissione IPCC e la Conferenza di servizi rinviassero la decisione in base alle gravi contestazioni e informazioni contenute nella nota dai Carabinieri. Invece si è preferito chiudere il procedimento con un parere 'espresso' come se nulla fosse accaduto e per questa ragione noi Verdi abbiamo deciso di presentare un esposto a Giovanni Ferrara, capo della Procura di Roma alla Procura di Roma, affinché si accertino i fatti e si verifichi se ci sono stati reati».
«Quanto è accaduto con l'Autorizzazione integrata ambientale all'Ilva ha dell'incredibile - dichiara il presidente dei Verdi di Taranto Gregorio Mariggiò - Gli unici a pagare le conseguenze di quest'autorizzazione, che abbiamo contestato dal primo momento, sono i tarantini che da decenni devono fare i conti con l'inquinamento più alto d'Italia».