domenica 24 novembre 2024


22/08/2011 18:54:39 - Avetrana - Attualitą

I manifestanti disposti ad occupare l’eventuale cantiere

 
“No allo scarico a mare del depuratore consortile”.
Lo slogan non cambia. E’ stato ribadito nella seconda manifestazione di protesta inscenata, in pochissimi giorni, lungo il litorale jonico, esattamente in località Specchiarica, l’area interessata sia dall’insediamento dell’impianto di depurazione, in cui dovrebbero confluire i liquami della fogna nera di Manduria e Sava, e, sia, dallo scarico a mare delle acque trattate.
A promuoverla, nella giornata di ieri, il comitato “Mare Nostro”, un comitato spontaneo di cittadini fondato, questa volta, nella città di Avetrana. Un migliaio di cittadini ha, ancora una volta, espresso il proprio “dissenso alla realizzazione del depuratore che la Regione Puglia e l’Acquedotto Pugliese intendono realizzare, scaricando i liquami nel nostro meraviglioso mare”.
Dissenso, è stato ribadito all’unanimità, che potrebbe sfociare anche in una occupazione del cantiere, al fine di bloccare i lavori, se la Regione non volesse ascoltare la volontà della popolazione.
Ad aprire la manifestazione è stato il vice sindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, anche in qualità di attivista del comitato. Sono poi intervenuti i sindaci di Avetrana, di Manduria, di Erchie e di Maruggio (quest’ultimo anche nella veste di presidente dell’Unione dei Comuni del Mare e del Sole), nonché il consigliere provinciale Mimmo Lariccia.
«Diciamo no allo scarico a mare, ma diciamo no, senza alcuna alternativa, anche alla depurazione dei liquami in Tabella 1 (ovvero con il grado di affinamento più basso esistente: in sostanza, l’impianto di limita a frullare i liquami, per poi scaricarli in mare…), e diciamo no anche all’ubicazione dell’impianto in zona “Specchiarica – Quota 13”, ovvero ai confini della zona Ulmo-Belsito, la propaggine più avanzata verso il mare di Avetrana».
Il Comitato di Avetrana si batte con decisione anche affinchè l’impianto venga ubicato altrove, visto che dovrà servire Manduria e Sava e che però dovrebbe nascere ai confini con l’agro di Avetrana e, comunque, in una zona abitata per lo più da avetranesi, a ridosso anche della Riserva Naturale.
Non sono mancate le invettive verso la Regione Puglia e verso l’Acquedotto Pugliese, rei di “intestardirsi nel voler imporre delle scelte non condivise dalle popolazioni interessate”.
Al contrario, un po’ tutti gli intervenuti hanno ribadito il parere favorevole alla realizzazione di un depuratore, comunque segno di civiltà e rilanciato l’auspicio di un confronto al fine di individuare delle soluzioni tecniche che scartino lo scarico a mare e che privilegino, al contrario, il riuso in agricoltura delle acque da affinare con Tabella 4, ovvero con le tecnologie più avanzate.
Stamani, intanto, altra riunione a Manduria: a Palazzo di Città si riuniranno sindaci capigruppo dei Comuni di Manduria, Avetrana, Maruggio, Torricella ed Erchie, per programmare la nuova manifestazione di protesta di domenica prossima.










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