domenica 24 novembre 2024


27/08/2011 09:41:23 - Avetrana - Attualitą

Ad un anno dalla morte di Sarah, si attende ancora la verità

 
La verità trionfi sulla menzogna. Per ricordare al meglio la memoria di Sarah Scazzi. È stata una giornata complicata quella vissuta ieri da questo piccolo centro, sospeso tra la provincia di Taranto e il Salento, diventato ombelico del mondo della cronaca nera giusto un anno fa, quando scomparve la studentessa 15enne in un torrido pomeriggio, innescando una vicenda che alla vigilia dell'inizio dell'udienza preliminare continua a ritagliarsi pagine sui giornali, dirette nei principali tg e ad alimentare divisioni tra innocentisti e colpevolisti.
 
Ieri c'era da ricordare la morte di una ragazzina che aveva i sogni e i propositi dei molti adolescenti che ieri sera hanno assistito alla messa celebrata da don Dario De Stefano nella parrocchia del Sacro Cuore, davanti a 250 fedeli, tra i quali c'erano Giacomo e Claudio Scazzi, padre e fratello di Sarah (la mamma Concetta, testimone di Geova, invece non c'è), Mariangela Spagnoletti, l'amica con la quale Sarah doveva andare al mare quel maledetto pomeriggio, il sindaco Mario De Marco e il suo vice Alessandro Scarciglia. Tanti fedeli, metà dei quali non di Avetrana perché Sarah, la sua storia, il suo omicidio, la ragnatela di bugie, veleni e cattiverie che le hanno strappato la vita, sono diventati patrimonio di tantissima gente.
 
A testimoniarlo è il continuo pellegrinaggio, non rubricabile semplicisticamente come turismo dell'orrore, alla sua tomba, posta all'ingresso del cimitero comunale. Vengono in tanti, ogni giorno dell'anno ed in particolare nelle ore in cui ricorre il primo anniversario dalla morte, a portare un fiore, un peluche, a dire una preghiera. Gesti semplici, spontanei, diversi da quelli che compie chi invece scatta foto ricordo dalla villetta della famiglia Misseri, resa impenetrabile da Michele, lo zio di Sarah che con la sua confessione permise il ritrovamento del cadavere della 15enne nella notte tra il 6 ed il 7 ottobre scorsi.
 
Ieri al cimitero c'erano anche le amiche di sempre di Sarah, come Francesca, la cui testimonianza assieme a quella del padre ha dato un forte impulso all'inchiesta («la tua amica del cuore», scrive su un messaggio) e Antonella che hanno sistemato accanto alla lapide un piccolo manifesto disegnato su un cartoncino rosa dal titolo: «Sarah, per non dimenticare». Sul cartellone sono incollate tre fotografie della quindicenne ritratta mentre abbraccia due gattini, i suoi animali preferiti, quelli con i quali secondo zio Michele avrebbe giocato spesso nel garage della villetta degli orrori.










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