domenica 24 novembre 2024


13/09/2011 14:17:25 - Sava - Attualità

L’esposto alla Procura dell’ambientalista Mimmo Carrieri

 
Un loculo comunale “longitudinale”, ovvero quello che affaccia nella colombaia dal lato lungo della bara, costa, nel cimitero di Sava, più del triplo rispetto a quello “traversale”, ovvero realizzato in profondità nella colombaia. Il “longitudinale” costa ben 3.200 euro, mentre il “trasversale” 1.000 euro.
A chiedersi la ragione di questa enorme disparità di costi è l’ambientalista savese Mimmo Carrieri, il quale ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Taranto, invitandola a verificare si vi siano i presupposti per intravedere il reato di speculazione.
«In questi anni diversi cittadini hanno tumulato i propri cari nei nuovi loculi “longitudinali”, senza, però, che fosse stata data loro la possibilità di scelta» sostiene Carrieri. «Anche perché non vi erano locali “trasversali” disponibili. «A distanza di tempo, ora la giunta comunale “ha ritenuto equo” consentire a queste famiglie o di mantenere il proprio defunto nel loculo “longitudinale” (con un fronte di m. 2,25 x 0,75), oppure la traslazione della salma, con oneri a carico del Comune, in un loculo “trasversale” (con un fronte di m. 0,75 x 0,75). Nel primo caso, le famiglie dovranno versare 3.200 euro; nel secondo caso 1.000 euro.
Si fa presente che l’Amministrazione Comunale di Sava, all’atto della sepoltura, aveva pensato di cautelarsi facendo sottoscrivere, ai parenti del defunto, l’atto di concessione cimiteriale relativo al loculo “longitudinale”, attraverso il quale si impegnavano ad accettare “senza alcuna eccezione” l’importo del canone (solo successivamente deliberato dalla giunta). Ora, a distanza di mesi, il Comune ha inviato una nota con la quale si invitano i parenti dei defunti che si trovano nei loculi longitudinali a versare la somma di 3.200 euro, altrimenti si provvederà allo spostamento della salma in loculi trasversali. Considerato che i loculi longitudinali che trasversali hanno le stesse dimensioni (in cubatura) e che gli stessi si differenziano unicamente per le dimensioni del fronte della lapide, viene logico chiedersi: da quale calcolo è scaturita la triplicazione del costo dell’uno rispetto all’altro?».
Sin qui Carrieri, che chiede alla Procura di verificare se ci siano irregolarità. E, soprattutto, se è ora lecito obbligare le famiglie non in grado di sopportare l’onere per un loculo “longitudinale” ad una sorta di sfratto del defunto.
Per la differenza dei costi, è chiaro che è determinata dal fatto che nelle colombaie con loculi “longitudinali” i posti per la tumulazione dei defunti sono inferiori. Ma è sufficiente per giustificare una differenza di ben tre volte superiore?










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