martedì 26 novembre 2024


01/10/2011 09:47:16 - Provincia di Taranto - Attualità

Taranto, due anni di odissea giudiziaria

 
Due anni di odissea giudiziaria. E tutto per un ovetto al cioccolato. Un giovane rinviato a giudizio per il presunto furto del dolciume su un banchetto di un venditore ambulante: succede a Taranto dove a fronte di una refurtiva del valore di un euro e 4 centesimi, il processo costerà migliaia di euro tra atti, notifiche, tempo da dedicare e documenti da scrivere per cancellieri, magistrati, avvocati e carabinieri.
Neanche i tentativi di transazione, per 1.600 euro, sono andati a buon fine.
L’imputato è uno studente e tutto è iniziato il 4 agosto del 2009. Il ragazzo, allora 18enne, chiacchierava con un amico a Montedarena, sulla litoranea salentina, proprio davanti a un rivenditore ambulante di frutta e dolciumi. Si è poi avvicinato al banchetto di un venditore ambulante per prendere un ovetto di cioccolato.
Da qui in poi, però, le versioni diventano due, lo studente dice di aver preso l’ovetto dall’espositore per mostrarlo al commerciante e pagarlo. Il commerciante, invece, sostiene che il ragazzo l’aveva messo in tasca e che quando gli ha detto “ti ho visto, volevi rubarlo”, ha ricevuto come risposta una raffica di insulti (da qui il rinvio a giudizio anche per ingiurie).
Nemmeno i tentativi di transazione dei giorni successivi sono andati a buon fine (l’ultima offerta era 1.600 euro), così il fascicolo dell’ovetto è finito sul tavolo del pubblico ministero Raffaele Graziano: furto e ingiurie.
Rinvio a giudizio e processo. Avendo ben presente che anche soltanto l’atto di citazione costa ben più del valore della refurtiva.










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