Per rilanciare il settore si deve puntare sul distretto della pesca
Mar Piccolo è, e continuerà ad essere, identificata come un’area vocata alla mitilicoltura: la fase di riproduzione (che avviene prevalentemente in Mar Piccolo) è infatti un requisito essenziale della produzione locale di mitili.
Il concetto posto alla base della volontà di salvaguardia del patrimonio produttivo e culturale della mitilicoltura jonica è stato espresso con forza in una recente assemblea delle cooperative di mitilicoltori indetta dalle Associazioni regionali (Agci Agrital, Federcoopesca, Lega Pesca).
Erano presenti: i rappresentanti regionali delle tre sigle (G. Schiavone, N. Stopiello e A. Petruzzella); il dirigente dell’Ufficio Pesca della Regione, G. Leo; il presidente del Centro Ittico Tarantino, M.Giusto; il rappresentante della categoria dei Mitilicoltori di Confcommercio, C.D’Andria.
Al di là del temporaneo spostamento in Mar Grande degli impianti dove i mitili dovrebbero completare la fase finale di crescita, Mar Piccolo non deve uscire di scena ed i produttori ribadiscono la necessità che si individuino le fonti di inquinamento, affinché si evitino ulteriori danni ad un sistema di particolare pregio.
Dalla riunione sono emerse le criticità del settore mitilicolo che necessita di un sistema di regole da concertare - tra i diversi livelli istituzionali coinvolti (Capitaneria di porto, Comune, Provincia, Asl)- per pianificare il settore sia sotto l’aspetto normativo che economico. Occorre altresì procedere con la programmazione strategica del settore, scalettando interventi nel medio/lungo periodo che possano favorire lo sviluppo e la competitività di un sistema produttivo caratterizzante l’economia tarantina e regionale. La stesura del Piano di sviluppo del Distretto regionale della Pesca e dell’Acquacoltura rappresenta, in questo momento – ha sottolineato Confcommercio- lo strumento più efficace per conseguire gli obiettivi di sviluppo auspicati