L’esposto dell’ambientalista Mimmo Carrieri
Numerose decine di pneumatici abbandonati in un terreno di contrada “Fallenza”, in agro di Sava. A segnalare l’ennesimo episodio di scempio ambientale nelle campagne savesi è Mimmo Carrieri.
«Poco tempo fa, nello stesso punto, avevano scaricato altri pneumatici» ricorda Carrieri. «Pneumatici che, dopo il mio esposto, furono incendiati. In questa stessa area, nei giorni scorsi ignoti si sono liberati di altre numerose decine di pneumatici, facendo in modo da ostruire, peraltro, la strada interpoderale che porta verso i terreni agricoli dove maestosamente si ergono alberi secolari di ulivi».
Nell’esposto Carrieri descrive più dettagliatamente la zona.
«L’unica bretella stradale, ormai conosciuta come “strada dei veleni”, che conduce verso quest’ultima discarica, é di proprietà del Consorzio di Bonifica dell’Arneo ed è vietata al transito degli automezzi» fa notare Carrieri. «Un consistente tratto di circa dieci chilometri di questa bretella stradale, che attraversa i territori dei comuni di Sava, Torricella, Lizzano e Avetrana, sin dal febbraio 2010, in seguito ad una mia denuncia, é stato sottoposto anche questo a sequestro da parte della Guardia di Finanza di Manduria e, a tutt’oggi, la bonifica non é stata effettuata. Mentre si attende che si accertino le competenze (al momento sono ribaltate tra l’Arneo e gli enti pubblici), si continuano a sversare veleni (amianto, inerti da costruzione, metalli ferrosi, plastiche, lana vetro e quant’altro) nei canali di bonifica adiacenti e in prossimità di pozzi assorbenti, con il grave rischio di inquinamento non solo del suolo ma anche del sottosuolo e delle sue falde acquifere. Di tutto quanto ciò ho ritenuto opportuno riferire a tutte le autorità pubbliche, chiedendo un risolutorio intervento ai fini della sicurezza e della salvaguardia della salute pubblica. Il sistematico scarico di materiali speciali e speciali pericolosi non interessa, purtroppo, solo il Comune di Sava, ma tutto il territorio jonico. Sembrerebbe che prezzolate organizzazioni, direi malavitose, su commissione, dopo un’attenta ricerca di luoghi isolati, smaltiscono nottetempo e a prezzi di … concorrenza quei materiali inquinanti che per legge dovrebbero confluire nella discariche autorizzate.
A mio parere, visto l’estendersi del fenomeno, sarebbe necessario un coordinamento delle Forze di Polizia, perché solo un servizio di prevenzione, possibilmente notturno, potrebbe consentire di sorprendere in flagranza di reato gli inquinatori e attentatori della salute pubblica».