Il suo pessimismo e la rivalutazione dei valori di una volta
Si definisce “un artista dialettale autodidatta”. Usa il dialetto, ma non solo, per esprimere le proprie emozioni, ma anche e soprattutto per comunicare il proprio disagio in una società, quella attuale, che non ha più i valori di una volta.
Antonio Spada, insegnante in pensione, ha appena completato un’altra raccolta di poesie e di racconti, per lo più in dialetto, pronti per una nuova pubblicazione. In tutte le sue opere si coglie un comun denominatore del pensiero di Spada: il rifiuto alla dilagante mancanza di moralità, la presa di distanza di un mondo moderno in cui non c’è solidarietà, educazione o sorriso, nonchè la rievocazione dei tempi “migliori” in cui non mancava il rispetto fra le persone e gli anziani restavano, sino alla fine, un punto di riferimento per le famiglie.
“Voi (giovani) tenete gli anziani solo per la pensione”, scrive Antonio Spada in dialetto in “La voce della terza età”. “Vi siete anche dimenticati che siamo delle persone. Tanti auguri a voi giovani con lo sguardo sicuro, ma ricordatevi che senza passato non c’è futuro”.
L’autore savese esprimere quindi la propria visione pessimistica per il futuro.
“Una cosa è certa” aggiunge, sempre in dialetto, Spada in “Si stera meju quannu si stera peggio?”. “Prima, in tutta l’arretratezza, si sentiva qualcuna cantare e si vedeva qualcuno con il sorriso sul viso, magari senza trucco. Oggi, se non ci fossero i comici della tv, non riderebbe nessuno. Forse non stiamo capendo niente o gli educatori non riescono a spiegarsi bene”.
Dopo aver ricordato anche la crisi del comparto vitivinicolo savese (due cantine su tre chiuse), una volta vanto della cittadina, Spada rilancia, in un’altra lirica, la sua vena di pessimismo.
“I cittadini che creano l’audience con i delitti o quelli che leggono solo i giornali sportivi sapranno scegliere con obiettività da chi devono essere governati? Bisogna subito cominciare una nuova partita, prima che la migliore gioventù, insieme alla migliore classe dirigente, vada a cercare fortuna altrove”.