L’intervento di Giovanni Geri, presidente provinciale di Federmoda
Viabilità e parcheggi continuano a rappresentare una priorità per gli operatori delle tre principali aree urbane del commercio (Borgo, Liguria, Cesare Battisti). La carenza di posti auto, viene percepita come un fattore di debolezza che penalizza il commercio cittadino a tutto vantaggio di altri competitor che operano nelle aree periferiche ed extra urbane –in prima istanza i centri commerciali – facili da raggiungere anche per chi proviene dalla provincia, e soprattutto dotate di servizi (parcheggi, collegamenti stradali, trasporto pubblico, etc.).
«Si è parlato del nodo ‘Parcheggi’ nell’ultimo incontro di Federmoda e non perché non vi siano altre questioni importanti, dal calo dei consumi alla liberalizzazione del commercio, ma perché –spiega Giovanni Geri, presidente provinciale di Federmoda. La problematica dei parcheggi è strettamente collegata alla riqualificazione delle aree urbane in funzione del rilancio del commercio al dettaglio nei centri storici e nei quartieri ad alta vocazione commerciale. Una problematica annosa, a fronte della quale le azioni avviate non sono valse sin’ora a dare risposte adeguate ad una domanda che è sempre più pressante. Le aree di sosta a pagamento (le cosiddette strisce blu) sono sottodimensionate rispetto ai bisogni dell’utenza occasionale (in prima istanza la clientela delle attività commerciali), essendo buona parte di esse occupate, nelle fasce centrali della giornata, dalle auto dei residenti e di frequentatori abituali. Confcommercio già da tempo ha individuato un percorso -condiviso nelle linee generali da Comune ed Amat- finalizzato ad ampliare l’offerta dei parcheggi con l’individuazione di nuove zone di sosta (demanio e aree militari in fase di dismissione) e con l’ampliamento di quelle già esistenti. Un percorso che – sottolinea Geri- in alcuni casi poteva passare alla fase operativa, essendo stati individuati gli iter per reperire le risorse economiche necessarie per la realizzazione di alcuni interventi (parcheggi multipiano). Un percorso che invece non riesce purtroppo a produrre interventi concreti anche minimi (come ad esempio le aree di scambio periferiche), delle quali si continua a discutere».
Insomma, una problematica che si ritorce su stessa, e che continua ad infierire sulla qualità della vita dei cittadini e a rendere meno attraente l’offerta commerciale e del tempo libero della città, malgrado le parti coinvolte (Comune, Amat) siano concordi con le associazioni di categoria, nell’attribuire alla carenza di parcheggi ed alla inadeguatezza del trasporto pubblico urbano buona parte dei disagi che caratterizzano la mobilità urbana del capoluogo e la disaffezione dei consumatori verso le aree commerciali urbane.