venerdì 20 settembre 2024


17/10/2011 06:53:00 - Avetrana - Attualità

Intanto c’è gelo all’interno della famiglia Misseri

 
A differenza delle temperature autunnali decisamente inappropriate per il periodo, un’anticipazione di gelo ce la garantisce il caso Sarah Scazzi in versione week-end.
Si è svolta nei giorni scorsi, infatti, presso l’aula del tribunale di Taranto, l’udienza preliminare che vede imputate Sabrina e Mimina Misseri dell’omicidio della quindicenne avvenuta l’anno scorso quel maledetto 26 agosto.
Un’accusa di correità e una di complicità in omicidio sono il tutt’altro che magro sunto delle plurime versioni del maschio di casa, lo zio Michele Misseri, che, tra accuse e smentite delle altalenanti versioni più o meno mediate dall’intervento della girandola di avvocati che lo seguono, si continua ad autoaccusare dell’omicidio quale responsabile esclusivo.
Gelo dunque in casa Misseri&Misseri durante le cinque ore di udienza in cui sono state ribadite le accuse verso le imputate nonostante i numerosi no a caratteri cubitali della Cassazione, che per altro ha negato che il processo si svolgesse a Potenza, relativi all'a,b,c della morte della ragazza che presenterebbe tra le 14 e le 14.42 una dinamica poco chiara e circostanziata sulle singole responsabilità degli indagati ed imputati, almeno questo il punto di arrivo del terzo grado di giudizio.
Tutto da rifare? Boh, per il momento resta il dato di fatto che le quote rosa di casa Misseri si dicono incastrate dalle versioni di Michele, inattendibile dall’inizio alla fine, nonostante i tanti maldestri tentativi dell’uomo di scagionare moglie e figlia davanti alle telecamere che se ne contendono gli interventi.
Gelo su tutti i fronti tra i Misseri stretti e gli allargati, nipote Cosimo Cosma e fratello Carmine Misseri imputati di concorso in occultamento di cadavere.
Intanto, se la freddezza si è impadronita dell’aula del Tribunale, resta da vedere come si scalderanno le parti oggi, in cui la nuova udienza preliminare fisserà le basi del processo vero e proprio, a fronte dei numerosi insoluti interrogativi sollevati dalla Cassazione, e delle tante annunciate presunte dichiarazioni delle due donne, che a parere degli esperti, sceglieranno la via del silenzio, avvalendosi di quella saggezza popolare poco giurisprudenziale secondo la quale tale condizione è pur sempre d’oro. Forse conviene a tutti, poichè come l’esperienza insegna, caso Meredith fresco di sentenza, “tanti colpevoli nessun colpevole” per una verità che tale deve essere oltre ogni ragionevole dubbio.
Intanto in un’affollata e almeno quanto attesa conferenza stampa, la folta ed infuocata chioma di mamma Concetta torna a fare capolino tra le telecamere, incorniciando un viso scarno e stanco, ancorato ai tanti dubbi sgranati uno dopo l’altro tra un intervento e l’altro delle singole testate giornalistiche.
“Sarebbe ora che parlassero....non credo al movente della gelosia né a tutto quello che i miei parenti hanno dichiarato...sono disgustata dagli altarini mostrati in tv da Michele Misseri”: queste le dichiarazioni fredde e lancinanti, come nel suo stile, di mamma Concetta, sempre più convinta che la morte della figlia sia da attribuire a ben altro di quanto raccolto dagli inquirenti in un anno di inchiesta.
Magari Sarah aveva visto o sentito qualcosa per cui si è scelto l’estremo rimedio dell’omicidio, pensando che fosse l’extrema ratio della risoluzione rispetto ad una situazione sfuggita di mano, tanto in fretta da prefigurare il delitto perfetto se non fosse stato per i goffi tentativi del contadino e di sua figlia di sviare sospetti ed indagini, in primis il ritrovamento del telefonino.
Siamo dunque punto e a capo nella partita a scacchi inquirenti vs Misseri che alimenta quell’incessante gioco nazionale dell’indovina chi?, che appassiona più di tante verosimili soap opera.
Speriamo che non si concluda con quell’ormai eterno finale per nulla happy end in cui la vittima risulta gabbata due volte da una giustizia che........!
 
Mimmo Palummieri










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