Il legale di Michele: «Ha fatto tutto da solo»
Cosima Serrano, accusata insieme alla figlia Sabrina Misseri dell'omicidio della nipote Sarah Scazzi, ha reso dichiarazioni spontanee dinanzi al gup del tribunale di Taranto Pompeo Carriere, parlando per circa 30 minuti e ribadendo la propria innocenza. Lo ha riferito uno dei suoi difensori, l'avv. Franco De Jaco, uscendo dall'aula nella quale si tiene l'udienza preliminare.
La donna inizialmente ha fatto riferimento all'intercettazione di un colloquio in carcere tra lei e il marito, all'epoca detenuto, nella quale aveva detto, riferendosi alla vicenda di Sarah, che sarebbe stato meglio quel giorno che sulla loro casa fosse caduto un fulmine. L'espressione, ha spiegato Cosima, era legata al fatto che in quel periodo sia la figlia sia il marito erano finiti in carcere.
Rendendo dichiarazioni spontanee al gup dinanzi al quale si celebra l'udienza preliminare, Cosima Serrano ha ricostruito anche la giornata del 26 agosto 2010, giorno in cui Sarah Scazzi venne uccisa. La donna ha detto in particolare di essere rientrata dal lavoro tra le 13,30 e le 13,40 e che ci sarebbero testimonianze al riguardo. Ha quindi mangiato qualcosa, si è "rinfrescata" ed è andata a letto, dove era la figlia Sabrina. Dopo un pò di tempo ha sentito la figlia che si alzava e poi sbattere la porta quando Sabrina è uscita. Quindi, ha udito la figlia chiedere al padre se avesse visto Sarah. Cosima si sarebbe svegliata, secondo quanto da lei dichiarato, quando Sabrina l'ha chiamata al telefono per dirle che Sarah non si trovava. La donna avrebbe consigliato alla figlia di recarsi dai carabinieri.
Il legale di Cosima. «Tutto quello che si è venuto a realizzare nell'inchiesta è avvenuto sulla base di alcune testimonianze che si sono modulate nel tempo senza poi arrivare a costituire una prova. L'attendibilità dei testimoni dell'accusa si mette in discussione da sola». Lo ha dichiarato l'avv.Franco De Jaco, che insieme all'avv.Luigi Rella difende Cosima Serrano, al termine dell'arringa tenuta nell'udienza preliminare odierna dinanzi al gup Pompeo Carriere per l'omicidio di Sarah Scazzi. «Questi testimoni - ha proseguito De Jaco - hanno rilasciato decine di interviste, hanno partecipato al bailamme indegno che c'è stato all'uscita dalla caserma e all'arresto della signora Serrano gridando e applaudendo, e già questo mina la loro credibilità. Non dimentichiamo che molti di questi soggetti hanno ricevuto compensi ogni volta che andavano in televisione». «Noi chiediamo il proscioglimento di Cosima Serrano - ha concluso il legale - a cui farebbe seguito ovviamente la scarcerazione. Sosteniamo l'assoluta estraneità della signora Serrano all'omicidio e che quindi debba essere assolta, così come Sabrina è assolutamente innocente rispetto all'atto che le viene contestato»
Mercoledì e giovedì prossimo, invece, sarà la volta della difesa degli imputati. Sempre giovedì, per la cronaca, è previsto l’affidamento della perizia disposta dal gup dottor Pompeo Carriere ad una biologa del dipartimento di polizia su una macchia sospetta, individuata all’interno dell’auto di Cosima Serrano.
Avvocati. Intanto, il procuratore aggiunto presso il tribunale di Taranto Pietro Argentino ha chiesto la condanna dei tre avvocati che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato nel procedimento per l'omicidio di Sarah Scazzi. Il pm ha chiesto la condanna ad un anno di reclusione per Emilia Velletri, ex difensore di Sabrina Misseri, con interdizione dai pubblici uffici e dalla professione per lo stesso periodo. Sei mesi, con interdizione dalla professione, sono stati chiesti per Gianluca Mongelli; un anno, sempre con interdizione dalla professione, per Francesco De Cristofaro. Velletri è accusata di soppressione di atti veri in relazione ad un verbale di un testimone dell'inchiesta, Ivano Russo. Mongelli è accusato di favoreggiamento personale per aver tentato di far cambiare difensore a Michele Misseri quando questi era detenuto; a De Cristofaro, ex legale di fiducia di Michele Misseri, viene consegnato l'infedele patrocinio per aver suggerito, secondo l'accusa, al suo assistito di riferire circostanze che gli avrebbero nuociuto. Il gup emetterà la sentenza nei primi giorni di novembre, contestualmente alla decisione sugli altri 10 imputati che hanno scelto il rito ordinario.
Michele: «Ho fatto tutto da solo». Michele Misseri avrebbe soppresso il cadavere della nipote Sarah Scazzi senza l'aiuto di altre persone: è il convincimento del suo legale di fiducia, l'avvocato Armando Amendolito, che oggi ha ribadito questa tesi anche nell'arringa tenuta in udienza preliminare a Taranto. «Non ritengo - ha detto Amendolito parlando con i giornalisti all'uscita dal Palazzo di giustizia - che ci sia l'aggravante della chiamata in correità per l'occultamento del cadavere. Credo che nelle dichiarazioni che lui ha reso l'occultamento del cadavere sia avvenuto in via esclusiva, per cui credo che non ci siano elementi per sostenere il coinvolgimento di altri individui, fermo restando che questo coinvolgimento, per quanto emerge dagli atti della Procura, si fonda essenzialmente sull'agganciamento delle celle dei telefonini degli altri soggetti». Il legale ha aggiunto che «sarà la fase dibattimentale a dirci cosa è attendibile e cosa non è attendibile di quello che lui ha dichiarato. Allo stato attuale è stato considerato attendibile dalla Procura in riferimento all'occultamento di cadavere. Non mi sono soffermato assolutamente sulla posizione autoaccusatoria di Misseri per l'omicidio». Amendolito ha poi sostenuto che per gli altri due reati contestati a Michele Misseri - danneggiamento seguito da incendio dei vestiti e dello zainetto di Sarah, e furto aggravato del telefonino della vittima - «non c'è alcuna consistenza». Il legale ha anche riferito che oggi in udienza, mentre la moglie Cosima Serrano rendeva dichiarazioni spontanee, Michele Misseri «ha avuto un cedimento», assorbito comunque in pochi secondi.