L’ambientalista savese Carrieri denuncia l’ennesimo episodio di inquinamento
Ciò che si temeva si è puntualmente verificato: ignoti hanno appiccato il fuoco alla discarica abusiva di pneumatici di contrada “Fallenza”, segnalata, un paio di settimane fa, dall’ambientalista savese Mimmo Carrieri.
«Sono trascorsi appena15 giorni dalla scoperta della discarica abusiva di un considerevole numero di pneumatici di grosse dimensioni, ribaltati da ignoti “prezzolati inquinatori” al centro di una strada interpoderale e in prossimità di maestosi ulivi» fa notare Carrieri. «La storia purtroppo si ripete. Dare fuoco alle discariche dei materiali speciali e speciali pericolosi: sembra ormai sia diventata una consuetudine.
Il fuoco ormai sta diventando un mezzo di bonifica dei siti inquinati. Lo dimostra, se mai ve ne fosse stato bisogno, quanto é accaduto in contrada “Fallenza”, territorio del Comune di Sava. Nello stesso luogo già alcuni mesi fà era stata creata un’altra discarica, sempre di pneumatici. Allo stesso modo, a “bonificare” il sito ci ha pensato qualche deficiente, il quale ha appiccato il fuoco senza rendersi conto dei danni che questo avvilente gesto avrebbe potuto arrecare all’ambiente. Con l’inquinamento dell’aria del suolo e del sottosuolo e alla salute pubblica, a causa della diossina liberata nell’aria e depositata sul suolo. La discarica in questione può essere raggiungibile solo attraverso la così detta “strada dei veleni” di proprietà del consorzio di bonifica di Arneo, tabellata come “strada privata” (ma a consistente traffico veicolare), peraltro già sottoposta a sequestro dalla Guardia di Finanza di Manduria per scarichi abusivi di materiali speciali pericolosi.
Gli enti pubblici lamentano la mancanza di fondi per le bonifiche delle discariche e le forze di polizia continuano a non coordinarsi tra di loro per organizzare un adeguato servizio di vigilanza ecologica, soprattutto notturna. E allora, a chi spetta intervenire e portare a soluzione, o quanto meno arginare, questo grave fenomeno? Se é pur vero che per bonificare le aree inquinate occorrono risorse finanziarie, é anche vero che la tutela della salute e dell’incolumità pubblica non ha prezzo».