Roberto Massa è il nuovo presidente della Delegazione Confcommercio di Martina Franca
Al suo fianco in qualità di Consiglieri: Cosimo Amatulli (agente di commercio), Giuseppe Angelici (bar/pasticceria), Franca Maria Carriero (gioielleria), Paolo Castellana (carbodistributore), Angelo Cito (articoli sportivi), Michele Cito (macelleria), Nicola Colucci (ristorante), Vittorio Donnici (alimentari), Mario Fanizzi (calzature),Cosimo Damiano Giuliani (ristorante), Graziana Giuliani (carbodistributore), Michele Lafornara (cartolibreria) Vincenzo Martinelli (abbigliamento), Francesco Palmisano (albergo), Mauro Pastore (oggettistica), Martino Schiavone (ambulante), Mario Torricella (albergo), Annalisa Zizzi (arredamento).
Eletto all’unanimità, nel corso di una affollata assemblea generale, Massa (classe ’71, imprenditore del settore abbigliamento) è il presidente-simbolo di una nuova generazione di imprenditori, animati da una spiccata voglia di mettersi in gioco in un momento difficile per l’economia del Paese, convinti che il gioco di squadra, “meno protagonismo e più gruppo”, sia necessario per tentare di individuare percorsi utili a superare le conseguenze della crisi, limitando al massimo il numero dei dispersi.
Un concetto su cui Massa si è soffermato nel suo breve intervento, parlando di: responsabilità da condividere con: «…una squadra giovane, affiata ed operativa costituita da titolari di attività di tutti i settori del commercio che oggi si mettono in discussione…» - e per quanto concerne i rapporti con la politica: «questo gruppo chiamerà la politica e gli amministratori a dare risposte e ad assumere pubblicamente impegni precisi…la nostra azione verterà su obiettivi concreti: distretti urbani del commercio, pianificazione commerciale, rilancio turistico, sicurezza».
Il rinnovo dei vertici di Martina Franca, giunge al termine di un lungo percorso – ha spiegato nel suo intervento di apertura dei lavori assembleari, il presidente provinciale, Leonardo Giangrande- contrassegnato da varie fasi, finalizzato a creare una squadra forte, coesa, giovane e seriamente motivata.
Ed infatti all’elezione si è giunti dopo un articolato lavoro, durato un anno, durante il quale il precedente direttivo, supportato dai vertici provinciali e dal livello tecnico, ha potuto gradualmente passare il testimone, in un’ottica di continuità operativa, prendendo il meglio della esperienza passata e guardando al futuro animati da una nuova progettualità.
Un anno intenso di attività: una sorta di incubatore nel quale la nuova dirigenza ha avuto modo di crescere attraverso il confronto, l’analisi, la discussione. Un lavoro svoltosi in serenità, malgrado alcune tensioni interne (dovute ad equivoci sorti attorno al commissariamento della sede di Martina Franca), che negli ultimi giorni avevano rischiato di rendere nullo il paziente lavoro di raccordo di questi mesi. Equivoci chiariti in un incontro nel quale le parti hanno potuto spiegare le reciproche posizioni.
Il commissariamento della delegazione comunale, avvenuto nel settembre del 2010, per ragioni esclusivamente tecniche e formali, non è imputabile all’ex presidente Marangi, e tanto meno all’ex presidente provinciale, Emanuele Papalia.
«Il commissariamento –afferma Giangrande – è avvenuto a Martina Franca come in altre delegazioni comunali (Sava, San Giorgio J., Mottola, Lizzano) per ragioni di carattere procedurale legate alla naturale scadenza degli organi ed alla impossibilità di procedere a nuove elezioni entro il 13 giugno 2010 (data di rinnovo del direttivo provinciale). Dunque, un iter resosi necessario, e non un taglio doloso con la vecchia dirigenza. Con Marangi c’è stata una spiegazione e non una richiesta di scuse, come qualcuno ha voluto interpretare, per la semplice ragione che la dirigenza provinciale di Confcommercio non aveva nulla da farsi scusare, essendo ben chiara a tutti – o almeno così si riteneva- la natura formale di tale provvedimento. Si è ingenerato un equivoco interpretativo da parte di Marangi, che abbiamo chiarito essendo determinati nell’impedire che motivazioni di lana caprina potessero ostacolare il progetto di rilancio della Delegazione di Martina Franca».