domenica 24 novembre 2024


03/11/2011 11:24:50 - Sava - Attualità

Il territorio del versante orientale sempre più trasformato in discarica

 
Ancora una discarica abusiva di pneumatici.
Ad appena dieci giorni dall’ultimo incendio appiccato alla mega discarica di pneumatici di contrada “Fallenza”, è spuntata, sempre nel territorio di Sava, ma questa volta in contrada “San Giovanni”, un’altra area ricolma di pneumatici.
Esposto presentato il 29 ottobre al Comando di Polizia municipale, al sindaco e all’assessorato all’Ecologia
«Sono ormai tante le discariche sparse a macchia di leopardo in quasi tutto il territorio extraurbano» scrive l’ambientalista savese Mimmo Carrieri, che ha segnalato questa nuova discarica alle autorità competenti. «Le aree maggiormente interessate dal degrado sono quelle delle contrade denominate “Papoi”, “Canale del Porco”, “Scerza”, “Mischinedda”, “Pozzo Cupo”, “Arneo”, “Masseria La Capriola”, “Fallenza”, “San Giovanni”, “Le Fabriche”. Le aree in questione, per le quali ho presentato denunce alle autorità giudiziarie, alle forze di polizia e alle autorità pubbliche, non sono interessate unicamente dall’inquinamento rinveniente dalle tonnellate di inerti da costruzioni, dai quintali di onduline di eternit e lana vetro, e dalla presenza di consistenti quantitativi di pneumatici e altri materiali plastici. In alcune di queste aree vi sono evidenti tracce di scarichi selvaggi di rifiuti organici che non inquinano solo il suolo ma anche il sottosuolo. I responsabili di questo scempio ecologico potrebbero essere facilmente individuati se le forze di polizia decidessero di seguire gli autospurgo che svolgono il servizio di svuotamento dei liquami dei pozzi neri. Fra tante aziende oneste, vi sono anche spregiudicati “signori” che incassano 100 euro per ogni carico di liquami, che dovrebbero confluire nei depuratori autorizzati di Pulsano (Bellavista), o in quello di Taranto (Nasisi). Ma, alla faccia della tutela dell’ambiente e della salute pubblica, pur di guadagnare di più, scelgono di scaricare i loro bottini nelle vicine campagne.
Lo stesso accade per lo smaltimento di altri componenti inquinanti come l’amianto, gli scarti vegetali e di macellazione, gli inerti da costruzione i pneumatici ecc. Questi sono materiali speciali e speciali pericolosi per i quali, la normativa vigente in materia di tutela ambientale obbliga lo smaltimento in discariche autorizzate. Così, anche in questo settore, alcuni di coloro che hanno in giacenza dei materiali speciali da smaltire, pur di risparmiare sulle spese, decidono di rivolgersi a delle vere e proprie “organizzazioni clandestine.” Queste organizzazioni, munite già di una vera e propria mappa topografica del territorio e delle aree maggiormente isolate , “alla bisogna” e a “prezzi concorrenziali”, sono disponibili a scaricare nelle campagne (non solo di Sava) qualsiasi tipologia di materiali speciali».










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