martedì 26 novembre 2024


03/11/2011 21:17:00 - Provincia di Taranto - Attualità

Da ieri l’S.O.S della sanità pugliese è più s.o.s che mai

 
La Regione vara definitivamente il riordino del piano ospedaliero per contenere il deficit di questa pazza Puglia di spreconi. La ghigliottina per diciotto ospedali della regione colpiti dall’austerity della giunta Vendola, che prima impone il taglio allo spreco dei posti letti, poi estende la mannaia a quegli ospedali ritenuti da bollino rosso sul bilancio della sanità pugliese: Manduria nel mirino insieme a Grottaglie, Massafra, Ceglie, Nardò, in coda ad altri nosocomi a cui è stato imposto di rivedere i conti in tutto e per tutto sottraendo al numero diciotto quell’aurea da sogno di adolescenti in attesa della maggiore età, nonchè al personale che rischia il licenziamento causa eccedenze, a cui si aggiungono chiusure di riparti, ulteriori tagli ai posti letto complessivi, nel fil rouge che da Vieste a Santa Maria di Leuca chiude i rubinetti.
Per i cittadini, unici destinatari reali di questo taglio allo spreco un solenne “Arrangiatevi”, si può decidere quando e se morire. ER medici in prima linea di Clooney, Un medico in famiglia, La dottoressa JO, Dottore amico mio, e le tante fiction ispirate alla vita delle corsie ormai è ufficiale: l’abbiamo persa la sanità pugliese e da oggi siamo tutti autorizzati a considerare i racconti di vita di persone sopraffatte dalla malattia, roba da cavernicoli vinti dai capricci.
Via libera a code interminabili più che mai per prenotazioni e destinazioni ignote, per viaggi della speranza ancora più speranza di quella stessa di salvarsi dal 31 ottobre in poi, l’ora x del c’eravamo tanto curati, prima dello stop alle cure di Vendola & friends. Ironia a parte, l’allarme dei politici locali giunge tardivo e successivo a quella data, che legittima le restrizioni di un piano sanitario senza precedenti e che rappresenta la beffa dopo il danno, corredato dalle reciproche accuse di capigruppo di inettitudine e mancanza di attributi nell'impedire la chiusura di ben diciotto ospedali che adesso alimenterà la speculazione di privati senza coscienza ai danni di chi ha le ore contate, o semplicemente complicherà l'esistenza a noi tutti sempre più on the road nella quotidiana lotta agli acciacchi.
Tra i più colpiti i reparti di ginecologia, pediatria, terapia intensiva e cardiologia che tra eros e thanatos colpiscono la vita e la morte, lasciando in sospeso il resto, in balia di sé stesso soprattutto chi , spesso, è vittima degli ingranaggi di una sanità che , forse andrebbe rivista più che negli sprechi nella funzionalità, sapendo che se si può fare meno di tutto, la vita resta unica.....!!!
Una volta mens sana in corpore sano, adesso????
 
Mimmo Palummieri










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