L’ing. Todaro: «Rappresenta il giusto epilogo di una vicenda troppo spesso trascurata da chi aveva l’obbligo di tutelare e garantire che le attività della stessa non fossero contrarie alle normative e non minacciassero la salute pubblica»
“Il sequestro della discarica “Vergine” rappresenta il giusto epilogo di una vicenda troppo spesso trascurata da chi aveva l’obbligo di tutelare e garantire che le attività della stessa non fossero contrarie alle normative e non minacciassero la salute pubblica”. È quanto dichiarato dall’Ingegner Todaro, membro del “Comitato Ambiente Fragagnano” che della lotta alla discarica ha fatto il leitmotiv di tante iniziative e di molteplici battaglie.
Fra i pochi a rimarcare la necessità di andare a fondo e verificare l’esistenza delle condizioni per garantire al sito di essere attivo, Todaro ha manifestato la propria soddisfazione a seguito della provvedimento di sequestro scattato nei giorni scorsi nei confronti del sito di raccolta di rifiuti situato in località Masseria Palombara: “E’ la prova che i nostri solleciti nei confronti degli Enti preposti al controllo fossero fondati. Da sempre ci battiamo per questa causa e non siamo mai stati ascoltati”.
Sono anni, infatti, che il Comitato Ambiente Fragagnano contesta irregolarità e inadempienze, rimarcando che le caratteristiche costruttive del sito non sono conformi alla normativa in vigore e quindi la discarica risulta non compatibile ad accogliere rifiuti speciali, che lo studio di impatto ambientale effettuato nel 2005 non ha considerato gli impatti cumulativi connessi con le discariche già esistenti nella zona né le interferenze con la programmazione territoriale dei Comuni limitrofi, che quanto realizzato non è conforme al progetto presentato in sede di VIA, che nel periodo di attività non sono state rispettate le prescrizioni previste in sede di autorizzazione.
Oltre a queste, un lungo elenco di inadempienze e irregolarità è stato più volte denunciato agli enti deputati a pronunciarsi in materia, senza mai trovare accoglimento: “Nessuno- ha incalzato Todaro- ha voluto dare ascolto alle nostre perplessità. Il muro di indifferenza- denuncia l’ingegnere fragagnanese- non è stato eretto soltanto dai tecnici. Anche i politici hanno taciuto le irregolarità esistenti. È mancato il coraggio, da parte loro, di esigere il rispetto delle normative. A farne le spese, purtroppo, la salute pubblica dei cittadini residenti nelle zone circostanti il sito, costretti a sopravvivere in circostanze spiacevoli, circondati da cattivi odori e da aria malsana”.
Inoltre, la Provincia e la Regione hanno concesso lo smaltimento di rifiuti in deroga, per tipologie non ammesse nell’autorizzazione originale, permettendo il conferimento di rifiuti, non rientranti tra quelli non pericolosi, in una discarica assolutamente non idonea. Questo ha comportato la produzione di odori sgradevoli che si propagano e percepiscono nei Comuni limitrofi.
Sul banco degli imputati dunque, per il Comitato Ambiente Fragagnano, non dovrebbe esserci solo la discarica Vergine, ma anche tutti coloro, deputati all’autorizzazione e al controllo della stessa, che non hanno osato riconsiderare le autorizzazioni concesse, anche a seguito delle innumerevoli denunce di non conformità espresse dal Comitato Ambiente Fragagnano, tra questi gli amministratori che, per un esiguo ristoro ambientale, continuano ad essere compiacenti, svendendo la salute dei propri cittadini.
L’auspicio è che vi sia, da parte degli enti preposti, la riapertura dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e che vi siano, finalmente, dei provvedimenti in linea con quelle che sono le prescrizioni e i regolamenti di Legge.