«Valutare, prima che sia troppo tardi, gli effetti degli accorpamenti»
La CIA Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto lancia l’allarme sugli effetti devastanti degli accorpamenti di reparti imposti all’ospedale di Castellaneta.
“Non occorre la sfera di cristallo per prevedere l’abbassamento della qualità delle prestazioni e il peggioramento del livello di assistenza a causa degli assurdi accorpamenti di reparti previsti da lunedì 21 novembre all’ospedale di Castellaneta – esordisce l’organizzazione della Confederazione Italiana Agricoltori – Pur consapevoli dell’emergenza derivante dalla sospensione del rapporto di lavoro da parte delle ASL Taranto con medici e operatori, vogliamo ribadire che l’ospedale di Castellaneta è al servizio di una popolazione consistente di quasi 130.000 abitanti su un territorio considerevole di oltre mille chilometri quadrati (si tratta del secondo bacino di utenza dopo l’area di Taranto capoluogo)”.
“I selvaggi tagli imposti al versante occidentale della provincia tra il 2010 e il 2011 hanno comportato la perdita di quasi il 60 % dei posti-letto in un bacino di utenza ampio quasi metà dell’intera provincia. Invitiamo la direzione generale della ASL e la direzione sanitaria del presidio di Castellaneta a ponderare accuratamente gli effetti degli accorpamenti imposti, definendo analiticamente per iscritto modalità e cautele a tutela della salute pubblica – ribadisce la CIA – L’eventuale deprecabile e sciagurata diffusione di infezioni e la insufficiente garanzia di immediate cure non potranno essere addebitate al personale, contro il quale in precedenza si è avuto l’ardire di costituirsi parte civile per mancanze ascrivibili a chi aveva il doveroso obbligo, come committente, di vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori e l’accurato collaudo degli impianti”.
È anche necessario, da parte di tutti i soggetti investiti di pubbliche funzioni, pagati con pubblico danaro per finalità pubbliche, porre fine al clima di intolleranza e insofferenza nei confronti di coloro che, nell’esclusivo interesse pubblico, sottolineano inadeguatezze, carenze e rischi.
Ulteriori trasferimenti ad altra sede di professionisti portatori di impegno, passione e professionalità saranno da ascrivere alla diretta e personale responsabilità della direzione generale della ASL e del direttore sanitario del presidio ospedaliero.