mercoledì 25 settembre 2024


19/11/2011 08:39:20 - Provincia di Taranto - Attualità

«Mi batterò affinché i fondi destinati dalla Regione Puglia all’iniziativa siano comunque tutti utilizzati per migliorare la Sanità jonica»

 
«Con la richiesta di sospensione del Bando da parte di Niki Vendola, l’ormai annosa vicenda del San Raffaele del Mediterraneo si avvia finalmente alla sua naturale conclusione: nulla di fatto!
Mi batterò – insieme, mi auguro, a tutti gli altri consiglieri regionali tarantini – affinché i fondi destinati dalla Regione Puglia all’iniziativa siano comunque tutti utilizzati per migliorare la Sanità jonica, e, inoltre, cercherò di conoscere come siano stati gestiti finora i fondi già destinati alla Fondazione.
Da subito non ho condiviso appieno il progetto San Raffaele, per il merito e per il metodo.
Nel merito perché ero e sono favorevole alla creazione a Taranto di nuovo ospedale che, aggiungendosi ai due esistenti, rappresenti un centro di alta specializzazione nella cura dei tumori e altre patologie: sarebbe una giusta “compensazione” al nostro Territorio per il tributo che quotidianamente lo stesso paga alla intera economia nazionale. La Puglia di Vendola, invece, avrebbe voluto chiudere il SS Annunziata ed il Moscati, nonché gli altri nosocomi dello hinterland, per poi “consegnare” la sanità pubblica tarantina al San Raffaele del Mediterraneo.
Ma, soprattutto, aborro il metodo: Vendola decide a Bari cosa fare dell’intera Sanità jonica e, d’accordo con l’unico assessore tarantino, con estrema arroganza cala di imperio sul nostro Territorio la sua decisione, senza sentire la necessità di attivare un tavolo unico per confrontarsi con le istituzioni, i politici, i sindacati e gli imprenditori del Territorio.
Il risultato era fin troppo prevedibile: una levata di scudi generale che a Taranto, e non solo, ha visto contrari al progetto quasi tutti, persino moltissimi esponenti del centrosinistra e, dulcis in fundo, la CGIL. Addirittura Gino Strada, grande “amico” di Vendola, già in marzo stigmatizzava duramente l’operazione bollando Don Verzé come l’“anti-sanità”.
Nonostante ciò, e nonostante la tempesta abbattutasi nel frattempo a Milano sul San Raffaele consigliasse più prudenza, i protagonisti di questa opera hanno continuato, con inaudita imprudenza, a cercare disperatamente di portare avanti il progetto, tenendo roboanti conferenze stampa in cui facevano intravedere appalti milionari e promettevano “pose di prima pietra”, poi puntualmente rinviate … .
Tutto questo fino a due giorni addietro con l’annuncio ufficiale del bando, notizia salutata gioiosamente dai proconsoli di Vendola in terra jonica. Ma dopo sole 24 ore la doccia gelata: il presidente della Regione Puglia chiede la sospensione del bando perché sussisterebbero problemi nelle procedure relative ai terreni….
Eppure già nell’estate scorsa una serie di interventi sulla stampa hanno reso pubbliche queste problematiche, e altre ancora. E allora perché solo oggi Vendola prende le distanze dal progetto: non poteva farlo prima? Non poteva “bloccare” il bando prima evitando l’ultima conferenza stampa?
Ieri é accaduto che, come era facile prevedere purtroppo, la tempesta del San Raffaele di Milano è diventata un uragano … . Ecco il vero motivo della repentina e opportunistica decisione di Vendola di prendere le “distanze” dal progetto ed affondarlo… .
Mi sarei aspettato che i grandi sostenitori tarantini del progetto, come avevano fatto due giorni addietro, anche oggi uscissero sui giornali, e invece niente, anche in questo sono allineati perfettamente al loro leader carismatico!
Ha cominciato Niki, e gli altri lo seguono in buon ordine: si sa, quando la nave affonda i topi scappano … ».
 
Arnaldo Sala
Consigliere regionale PdL










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