Carriere stabilirà anche se condannare o assolvere gli altri tre imputati che hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato
Delitto Scazzi, tutto nelle mani del gup. Oggi è il giorno di Pompeo Carriere, il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Taranto che, dopo ben undici «tappe», deciderà se e chi rinviare a giudizio dei 10 imputati nell’inchiesta per l’omicidio di Sarah giudicati con il rito ordinario. Carriere stabilirà anche se condannare o assolvere gli altri tre imputati che hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Ma procediamo con ordine. Alle nove di questa mattina i riflettori torneranno ad accendersi in particolare su Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Le due donne, rispettivamente cugina e zia materna della vittima quindicenne uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010, sono le principali imputate nell’inchiesta.
Questa mattina saranno in aula per conoscere il loro destino direttamente dalle parole del gup. La Procura contesta a madre e figlia le accuse più pesanti: concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. In particolare, per quest’ultima accusa, risultano imputati anche Michele Misseri, padre e marito delle due donne e due suoi parenti: Cosimo Cosma e Carmine Misseri, rispettivamente nipote e fratello del contadino di Avetrana. Secondo l’impianto accusatorio della Procura, i tre uomini avrebbero contribuito a far scomparire il corpo della ragazzina calandolo in fondo al pozzo di contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana, dove poi fu trovato 42 giorni dopo l’omicidio. A dare un contributo determinante all’indagine, fino ad allora poco efficace, fu lo stesso Michele Misseri che, messo alle strette dalla Procura dopo la farsa del ritrovamento del cellulare in un podere alle porte del paese, raccontò al sostituto procuratore Mariano Buccoliero, in un drammatico interrogatorio nella notte tra il 6 e il 7 ottobre del 2010, dove aveva seppellito la giovane nipote Sarah Scazzi.
Tra gli imputati in attesa di conoscere le decisioni del gup ci sono anche quattro avvocati: Vito Junior Russo, ex difensore di Sabrina Misseri, e Gianluca Mongelli sono accusati di tentato favoreggiamento personale. Per Russo ci sono anche le accuse di intralcio alla giustizia e di soppressione di atti veri, quest’ultima in concorso con la moglie e anche lei ex difensore di Sabrina, Emilia Velletri. All’avv. Francesco De Cristofaro, del foro di Roma, ex legale di fiducia di Michele Misseri, la Procura contesta invece il reato di infedele patrocinio. Velletri, Mongelli e De Cristofaro sono giudicati con il rito abbreviato. La Procura ha chiesto un anno di reclusione per Emilia Velletri e Francesco De Cristofaro e sei mesi per Gianluca Mongelli. Oggi il gup deciderà se assolverli o condannarli. L’avv. Russo ha scelto invece il rito ordinario e dunque attende la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei suoi confronti.
Gli altri imputati sono tutti presunti favoreggiatori del fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri: i cognati Antonio Colazzo e Anna Scredo, la suocera dello stesso Buccolieri, Cosima Prudenzano, e l’imprenditore turistico Giuseppe Nigro. Stralciate invece le posizioni di Buccolieri, del suo amico Michele Galasso e di un anziano di Manduria che uno dei pm, Mariano Buccoliero, ha ascoltato il 20 luglio scorso. L’uomo avrebbe negato di aver parlato telefonicamente con un testimone, conversazione che era agli atti degli inquirenti, finendo così indagato, come Buccolieri e Galasso, per false informazioni al pm.