mercoledì 25 settembre 2024


22/11/2011 10:39:45 - Provincia di Taranto - Attualità

Bloccati 300 milioni di euro. I 5 membri del Nucleo dell’Ares sono costati la bellezza di 261mila euro per le sedute sinora effettuate

 
Arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia, nel bel mezzo di un’audizione dedicata all’Ares, l’Agenzia regionale per la sanità. Il nucleo per il controllo degli appalti delle Asl, composto da cinque membri, ha bloccato sinora ben 300 milioni di euro relativi a 40 gare d’appalto per l’acquisto di beni e servizi da parte delle Asl. Al momento non è dato sapere come e perché, motivo per il quale il centrodestra ha sollecitato sia l’assessore alla Salute Tommaso Fiore che il direttore generale dell’Ares Franco Bux a portare in consiglio tutta la documentazione relativa.
 
Un dato è certo: se i 5 membri del Nucleo dell’Ares (costati la bellezza di 261mila euro per le sedute sinora effettuate, ma si tratta - precisa Bux - delle tariffe di mercato) ha bloccato questa gran mole di gare, vuol dire che gli sprechi (ed eventuali rivoli della «sanitopoli» su cui ha acceso i fari la magistratura) continuano. Il tutto, nonostante i tagli draconiani del piano di rientro per 450 milioni in due anni, con relative dismissioni di 2.200 posti letto e 18 ospedali chiusi (destinati a salire ad almeno 25).
 
«Il nucleo - ha precisato Fiore nella commissione presieduta da Dino Marino - ha avuto inizialmente un costo robusto in considerazione della mole del lavoro da svolgere. Ora si è assestato sulla periodicità di una riunione al mese. Il risparmio ottenuto con la gare bloccate, però ha ripagato abbondantemente il costo dei tecnici». Proprio per le notizie fornite sugli appalti, e alla luce dei dubbi sollevati dai consiglieri sui costi dell’Agenzia finita nel mirino per consulenze e presunte parentopoli, il capogruppo Pdl Rocco Palese ha insistito perché «nei prossimi giorni i vertici dell’Ares tornino in Commissione con una relazione scritta sulla situazione delle consulenze d’oro e della gestione del personale e una puntuale ricognizione delle attività svolte».
Richiesta cui si sono associati Giammarco Surico (Fli), Ignazio Zullo e Maurizio Friolo (Pdl), Francesco Damone (Ppdt), Giovanni Brigante (PpV), Donato Pellegrino (socialisti- Misto) e Gerardo De Gennaro (Pd): occorre una relazione scritta dettagliata, integrata dalla relazione presentata in merito alla Corte dei Conti.
 
I dubbi sui 300 milioni sono tanti: colpa dell’inadeguatezza del management sanitario - hanno chiesto i consiglieri - o frutto di eventuali contenziosi? Gare sottratte al controllo del nucleo Ares o proroghe di gare pre-esistenti al 2009, quando il Nucleo è partito sull’onda della «sanitopoli» esplosa in Puglia?.
«È necessario approfondire anche l’esito dell’attività compiuta dal Nucleo per il controllo degli appalti delle Asl - dice il socialista Franco Pastore - oltre che della gestione del personale Ares. Nel frattempo altre brutte notizie sul fronte della tenuta del sistema sanitario arrivano dalle cliniche private. Cgil, Cisl e Uil lanciano l’allarme sulla possibilità che, a breve, diversi gruppi di riferimento della sanità privata pugliese possano saltare e calcolano almeno 2000 licenziamenti, con decine di vertenze aperte sia nell’assistenza ospedaliera che nelle strutture di riabilitazione. Si va dai 300 esuberi annunciati dal gruppo Salatto nel Foggiano ai 560 prepensionamenti nella Bat della «Casa divina provvidenza», con altri 2mila dipendenti a rischio.










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