La festività di Santa Cecilia inaugura, per tradizione, le fritture delle pettole
Sicuramente molti abitanti di Taranto stamane si saranno alzati con tante borse sotto gli occhi per sfidare le abili e venerabili mani dei chirurghi estetici di grido, visto che stanotte le bande musicali hanno inaugurato formalmente l’inizio del Natale in quel di Taranto.
La serie, ....cartoline da Taranto rinnova il culto per questa santa ricordata nel calendario della chiesa per la resistenza incolume a tre giorni di martirio, dal quale scaturirono copiose conversioni al cristianesimo, dal marito in poi, al quale manifestò la volontà di restare vergine anche dopo il matrimonio. Un’errata interpretazione di un'antifona dal XV secolo giù da lì, la pone a protettrice dei musicisti, e le vale la dedicazione di uno dei più famosi e autorevoli conservatori di musica della nostra penisola, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma.
E’ tradizione a Taranto far sfilare la banda cittadina a ricordo della transumanza dei pastori, che dopo la calura estiva, si dirigevano verso i pascoli della montagna, percorrendo i borghi e le vie con le greggi al suono dei loro campanacci che svegliavano i dormienti, allietati dal suono di cornamuse e pastorali natalizi.
La tradizione vuole che un incidente casalingo sia all’origine di una delle prelibatezze culinarie del periodo: le pettole. Si narra, infatti, che una donna, intenta a preparare il pane, come ogni giorno, avesse dimenticato l’impasto a lungo tempo distratta dal suono degli strumenti musicali dei pastori in transumanza. Resasi conto dell’eccessiva lievitazione del pane, mossa dall’ira, avrebbe lanciato per aria parte della pasta che casualmente sarebbe finita nell’olio bollente, suscitando prima l’interesse dei familiari e poi quello dei pastori.
Da lì in poi la leggenda si fa realtà, con il consueto bagno nella frittura che pervaderà la grotta del divin bambinello per un mese e mezzo, mettendo a dura prova l’umano colesterolo. Ebbene sì....se l’Epifania tutte le feste porta via, Santa Cecilia, le trascina nella frittura. Insomma, tra una crisi di governo e l’altra, mentre già si profila all’orizzonte la stangata natalizia pro UE, ci consoliamo con i sogni che, almeno, non costano davvero nulla.....
Mimmo Palummieri