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24/11/2011 10:33:07 - Avetrana - Attualità

Se otterranno i domiciliari, Sabrina e Cosima sceglieranno la casa di zia Emma

 
Ancora tanto straordinario per il Tribunale del Riesame di Taranto, per il sequel del delitto Sarah Scazzi.
Si è tenuta, infatti, ieri, martedì l’ennesima udienza voluta dai legali della ragazza presunta assassina dell’omicidio della cugina, Sabrina Misseri, a seguito dell’istanza di scarcerazione presentata nel mese di ottobre dagli avvocati Coppi e Marseglia, convinti dell’assoluta innocenza della loro assistita, a fronte di semplici prove indiziarie.
Una nuova giornata di numeri da capogiro: otto ore di requisitoria da parte dei Gip Mariano Buccoliero, Pietro Argentino, che si sono opposti alla scarcerazione della ragazza per motivi che vanno oltre i semplici indizi, nonostante il parere negativo della Cassazione verso le indagini condotte dalla Procura di Taranto, 71 fogli della memoria difensiva dei due legali per ribadire l’innocenza dell’imputata.
Copiose le pagine della memoria difensiva della controparte, gli avvocati della mamma di Sabrina, Cosima Serrano, che di fronte al giudice hanno voluto dimostrare, in base alle indagini condotte a difesa della loro assistita, che Sarah quel maledetto 26 agosto, nel villino di via Deledda non c'è mai entrata.
Intanto la Procura, dopo le udienze preliminari, deposita le motivazioni relative al rinvio a giudizio delle due donne fissato per il prossimo 10 gennaio 2012, ed altra cosa rispetto alle decisioni che spettano al Tribunale del Riesame.
Sarah sarebbe morta nel giro di dieci minuti per mano di due persone, una della quali la teneva ferma, mentre l'altra la strangolava tra le 14.10 e le 14.20, poichè i tabulati telefonici hanno rivelato che tra le 14.18 e le 14.23 la ragazza già non rispondeva alle telefonate dell’amica Francesca che la contattava per la tappa al mare.
Inoltre, i giudici finalmente si svincolano dall’a, b, c del detective improvvisato sbilanciandosi nettamente, almeno stando alle carte, sul quadro accusatorio certo per Sabrina, la cui mano finiva la cugina con la complicità della madre che la teneva stretta, indicandola con una certa certezza.
Lo stesso dicasi per i puzzle diffusi a mezzo stampa, che con il carattere dell’esclusività svelano a singhiozzo via cavo tra ammiraglie televisive pubbliche e private, spezzoni di intercettazioni telefoniche, di interrogatori di testimoni e non solo, vere e proprie sitcom a favore di microfoni e telecamere riprese dal carcere durante i colloqui dei membri di casa Misseri, che inchiodano gli attuali indagati.
Sabrina sceglie la casa della zia Emma in subaffitto con la mamma, che indica la stessa abitazione della sorella per gli eventuali domiciliari. Qualche giorno per decidere sul loro futuro, mentre l’ansia delle due imputate contribuisce ad impallidire il ricordo di Sarah ormai relegata a causa del destino della cugina e della zia, invece dell’essere vittima a tutti gli effetti a giusto titolo.
 
Mimmo Palummieri










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