Quantità enormi di prodotto che nulla ha a che vedere con il nostro olio di oliva, stavano per essere immessi sui mercati fregiandosi del nostro marchio di “prodotto di Puglia”
La CIA Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto esprime grande soddisfazione per la brillante operazione della Guardia di Finanza effettuata nella giornata di ieri presso il porto di Taranto che ha portato al sequestro di circa 330.000 litri di olio extravergine d’oliva destinati al mercato giapponese e che, pur essendo stato prodotto ed imbottigliato in Tunisia, riportava di fatto l’etichetta “prodotto in Italia”, utilizzando quindi fraudolentemente il marchio “made in Italy”.
“Ancora una volta – ha dichiarato Nicola Spagnuolo presidente provinciale della C.I.A. di Taranto – a causa dell’esecrabile comportamento di pseudo imprenditori del nostro territorio (baresi nella fattispecie), quantità enormi di prodotto che nulla ha a che vedere con il nostro olio di oliva, e più in generale con i nostri prodotti agro alimentari, stavano per essere immessi sui mercati fregiandosi del nostro marchio di “prodotto di Puglia”.
“È ovvio – conclude Spagnuolo – che senza il nostro marchio distintivo territoriale, difficilmente questo prodotto proveniente dal Maghreb avrebbe potuto avere un giusto apprezzamento in termini di qualità, di salubrità, di storia e tradizione. Da ciò scaturisce il fervido ringraziamento che l’intera C.I.A. di Taranto rivolge alle Fiamme Gialle per il lavoro egregio e certosino che stanno conducendo, insieme alle altre Forze dell’ordine, per debellare questo fenomeno che tanto danno ha arrecato e sta arrecando alla nostra economia agricola ed agro alimentare che, già di per se, sta attraversando un momento di crisi noto a tutti”.
Vito Rubino, direttore della C.I.A. di Taranto, in sintonia con i sentimenti di gratitudine rivolti alla Guardia di Finanza dalla Confederazione, ha affermato che alle aziende coinvolte in questi raggiri, una volta accertata la loro responsabilità nelle operazioni truffaldine, dovrebbe essere pregiudicata la possibilità di accesso ad ogni e qualsivoglia possibilità di finanziamento, regionale, nazionale e comunitario e dovrebbe essergli impedita altresì, la possibilità di continuare a svolgere l’attività in questo settore.
La C.I.A. di Taranto, alla luce di quest’ultima truffa ai danni del nostro made in Italy e dei nostri prodotti agro alimentari, chiede di mantenere sempre alta la guardia, intensificando i controlli delle merci in entrata ed in uscita dai nostri porti e dalle nostre frontiere ed offrendo la propria disponibilità a fare fronte unico con tutte le Istituzioni preposte ai controlli e con le altre Associazioni e forze sociali che hanno a cuore le sorti della nostra economia agricola ed agro alimentare.