L’ambientalista Mimmo Carrieri auspica la bonifica dell’area in cui sono stati abbandonati i tronchi
In circa 3.000 metri quadrati di un parco pubblico nel centro di Torricella il “punteruolo rosso” sta facendo man bassa delle palme presenti e in altre aree non distanti dallo stesso parco sono stati scaricati i tronchi e i rami degli alberi già morti a causa degli attacchi di questo coleottero.
A segnalare la situazione di precario igiene è l’ambientalista savese Mimmo Carrieri, che ha inviato un esposto al sindaco e all’assessore all’Ecologia del Comune di Torricella.
«Se è pur vero che non esiste un intervento risolutivo che riesca a garantire risultati certi per il controllo e l’eliminazione di questo coleottero, è anche vero che le Amministrazioni Comunali, qualora ravvisino situazioni di pericolo per la pubblica incolumità o di scadimento della qualità del patrimonio ambientale urbano a causa della presenza di vegetali di palma infestate sui territori di loro competenza, devono provvedere all’attuazione degli interventi ritenuti più idonei secondo i piani di azione stabiliti dal Servizio fitosanitario regionale» premette Carrieri. «L’intera area del parco, adiacente ad alcune abitazioni e in prossimità di un “asilo comunale dell’infanzia”, è nel “fulcro” del degrado ambientale, conseguenza questa del suo totale stato di abbandono. Circa 20 palme dimostrano la presenza di potenziali focolai di infezione che possono procurare grave minaccia in altre aree private (giardini domestici, vivai ecc.) e mentre alcune di esse già sradicate giacciono sul terreno, tutte le altre possono definirsi “già morte.” Nelle vicinanze del parco altre due aree fungono da “deposito” per tronchi di palme abbattute. In un’area in prossimità del viale che porta al municipio sono stati accatastati 7 grossi tronchi, mentre in via Canale Mascolo (alle spalle della chiesa della SS. Trinità) ve ne sono altri 7.
I tronchi in “giacenza” all’interno del parco e nelle su citate vie fanno parte dell’elenco dei materiali classificati “speciali” e in quanto tali, vanno obbligatoriamente smaltiti in discariche autorizzate».