mercoledì 25 settembre 2024


22/12/2011 09:29:38 - Provincia di Taranto - Attualità

Il presunto, ma non veritiero, scoop in un video in cui la Amoroso avrebbe trattato male una fans

 
Spesso il lavoro di una testata giornalistica è il più scomodo e inopportuno di tutti, ma ti gratifica specie quando si trattano argomenti interessanti, curiosi (ma veritieri) dai quali si ricevono riscontri, soddisfacenti riscontri.
Altre volte il lavoro delle testate ha un secondo fine, il fine che permette loro di rimanere vive, conosciute, aperte: lo scoop.
In questi giorni al centro della bufera, quasi inconsapevolmente, vi è caduta la nota artista italiana di maggior successo negli ultimi anni: Alessandra Amoroso. Circola in rete un video amatoriale che tratta e presenta Alessandra in una “veste insolita” per come siamo abituati a conoscerla.
Tali fonti sembrano oramai aver sostituito l’Ansa ufficiale. Poco importa se la fonte è attendibile o meno; è un video e con ciò (forse con troppa facilità) lo si fa passare per veritiero in tutta la totalità che in quei pochi secondi può testimoniare.
“L’Amoroso furia con i fans”, “L’Amoroso sclera con un fan: video shock” e ancora “L’Amoroso perde la pazienza con un fan e lo aggredisce di parole”.
Si, effettivamente titoli molto coinvolgenti, titoli che ti spingono senza esitazione ad andar su con il mouse e, tramite click, assetare quella curiosità che sa muovere anche le montagne.
Non è la prima volta che una bufera del genere coinvolge Alessandra; la stessa situazione e argomentazione fu sbandierata anche la scorsa estate in quel di Macerata: stesso video amatoriale, stesse ingiustificate conclusioni, stesse delusioni.
Sarà davvero così meteoropatica la nostra Alessandra? O son le testate giornalistiche che han ben captato l’altissimo riscontro (visualizzazioni) che uno “scoop Amoroso” è potenzialmente in grado di regalare ai report-statistici giornalieri?
Banale sarebbe una risposta: quale è “il lavoro di un giornalista?”. Il lavoro di un giornalista, di un comunicatore, è quello di informare correttamente, non di approfittare di un’onda boom per montar su una situazione ai danni di un personaggio pubblico che altro non vuole che l’imparzialità verso i fan e la tranquillità degli stessi (in questo caso si parla dell’Amoroso).
Nel video Alessandra risponde ad un genitore che faceva avanzare la figlia verso di lei, senza aver cura e considerazione della gente che era avanti, lì vicino, e magari neppure da qualche ora, ma da una mattinata intera.
“Dai, solo una foto vuole mia figlia!”.
Alessandra: “Ma se lo faccio a lei lo devo fare a tutti e non posso fare particolarità perchè c’è gente che non si lamenta e sta buona da ore”.
Poi nel video si sente perfettamente: “Hai registrato tutto? Hai registrato?”.
Il lato meno obiettivo inoltre è il veder riportato solo il video dello sfogo (in un contesto tutt’altro che comprensibile) e non, per esempio, quello in cui l’Amoroso distribuisce le cartoline a chi, dopo che il tempo e i pass erano finiti, non aveva ricevuto l’autografo (video: http://www.youtube.com/watchv=o_Nf23ltrQM&feature=plcp&context=C39e216cUDOEgsToPDskJfs4CSLZB-28lCVc5gutAB).
Chiaro è che la maggior parte delle testate usa i mezzucci tipici televisivi: gettano il sasso, poi tirano via la mano e, alimentando così polemica: benvenute visite!
Risultato? Si infanga la reputazione di una ragazza che sta facendo la sua carriera da cantante e che vende un bel po’ di copie (dispetti da parte delle “armate fans di altri talent singers”? Se così fosse: che bassezze!)
Nonostante le ripetute smentite da parte degli stessi fan e di tutti coloro che per testimonianza fisica (non per sentito dire) eran lì quel pomeriggio, si tende a trasformare l’evento in uno scoop acchiappa visite, anche montando su una storia di paglia che, a onor del vero, cade già puntualmente con un soffio decisivo di lealtà e reale considerazione dell’artista da parte di tutti coloro che la amano e stimano nella sua totalità, non da coloro che per millesimi di notorietà son abili a sporcare una personalità artistica da custodire come quella dell’Amoroso.
Che la pazienza ti assista sempre Alessandra!
 
Davide Diviggiano










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