mercoledì 25 settembre 2024


06/01/2012 18:21:57 - Provincia di Taranto - Attualità

«Le liberalizzazioni del governo sull’orario di apertura dei negozi sono fumo negli occhi e non produrranno nulla in tema di “promozione e tutela della concorrenza”»

 
«Le liberalizzazioni del governo sull’orario di apertura dei negozi sono fumo negli occhi e non produrranno nulla in tema di “promozione e tutela della concorrenza”. L’unica conseguenza sarà la distruzione di un sistema equilibrato di distribuzione commerciale che qui in Puglia, grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti, ha trovato soluzioni convincenti».
E’ netta la presa di posizione della Confcommercio Puglia nelle parole del suo presidente Matteo Biancofiore.
«Con quel provvedimento il Governo corre il rischio di mandare all’aria anni di lavoro e di intese tra operatori commerciali, sindacati, associazioni dei consumatori e Regione che, come sancito dalla Costituzione, è l’unica competente in materia di commercio. Bene perciò ha fatto la vicepresidente Capone – rimarca Biancofiore - ad annunciare il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto. La nostra categoria è l’unica che in questi anni ha vissuto realmente le liberalizzazioni. Qui in Puglia abbiamo dimostrato senso di responsabilità e disponibilità raggiungendo risultati importanti. Il piccolo commercio, le botteghe tipiche di prodotti locali, sono spesso il cuore pulsante delle nostre città e sicuramente una delle caratteristiche del nostro turismo. Siamo consapevoli delle difficoltà del momento e della necessità di una modernizzazione complessiva del sistema Paese; ma l’uniforme indirizzo strategico nazionale che in materia di commercio sottende il provvedimento del governo – conclude il presidente di Confcommercio Puglia - è un pericoloso salto nel vuoto».
«Nella  provincia di Taranto, l’ultima in Puglia per poter di acquisto, non si comprende veramente quali potranno essere – aggiunge  il presidente provinciale, Leonardo Giangrande- i consumi da incentivare con il prolungamento degli orari. Va poi evidenziato come l’incremento delle rapine ai danni degli esercizi commerciali, registrato negli ultimi mesi (quasi sempre nelle ore serali), faccia emergere la drammaticità del problema della sicurezza per le imprese commerciali e per i dipendenti delle stesse e la inconciliabilità con una ipotesi di apertura serale o peggio ancora notturna».










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